6 giugno. L’assalto al supermercato di Brecciarola sembra la scena di un film. Tre ignoti beffano 32 telecamere. A colpi di martello e piccone spiantano la cassaforte. E la portano via anche se pesa come una vecchia Fiat 500. Trasportano il “forziere” da tre quintali fino al lungofiume, lo aprono dal fondo come se fosse una scatola di tonno. E’ accaduto tre notti fa, a “Sì” Gran Mercato, che si trova a due passi dal Villaggio della Speranza di suor Vera. E’ il secondo colpo in poco tempo nei supermercati di Chieti, dopo il furto, ancora misterioso, al Centauro dove ignoti conoscevano la combinazione della cassaforte e ne possedevano anche le due chiavi. Ma torniamo a Brecciarola. La banda era composta da tre persone che sono state riprese dalla bellezza di 32 obiettivi di telecamere. Ma siamo di fronte a tre professionisti con i volti coperti da passamontagna ed i guanti in lattice alle mani. Conoscevano a memoria ogni mossa da fare nel Gran Mercato; sapevano anche dov’era la cassaforte e che la direzione del supermercato aveva lasciato nel forziere 24mila euro di incasso. Sono entrati forzando la porta principale, hanno subito raggiunto la stanza del direttore del centro commerciale e lì hanno cominciato a sferrare colpi su colpi alla base della cassaforte fissata al pavimento con il cemento. Quindi l’hanno sollevata di peso e caricata su un mezzo con cui hanno raggiunto la zona poco distante dall’argine del fiume Pescara dove si è consumata l’ultima scena del film. La base era la parte più vulnerabile della pesantissima cassaforte. E per i tre è stato facile sventrarla così come è semplice aprire dall’alto un furgone portavalori: basta una fiamma ossidrica. Dei tre ignoti restano poche tracce e decine di immagini riprese dalle telecamere che questa volta non sono servite a nulla.
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