Durante i giorni festivi collegati al Natale, a Teramo hanno creato gran scalpore diverse scritte comparse in città, in particolar modo una fatta sulla facciata di una chiesa in centro. Un po’ tutti si son aizzati contro gli anonimi che hanno compiuto tale azione: mezzi d’informazione locale (con prime pagine disperate), blogger ex-sbirri (che han mantenuto in toto la propria vocazione) e le voci sgomente e rancorose al tempo stesso, di fedeli e non solo, colpiti proprio nei giorni delle loro “sante” festività.
A questa platea ansimante di portare i responsabili al patibolo, noi, ovviamente, non ci uniamo.
In tutta sincerità non ci interessa niente sapere chi siano stati i “peccatori”, e nè tantomeno lo sappiamo. Ed ovviamente non dobbiamo parlare o rispondere per nessuno. Quelle frasi
parlano e rispondono per se stesse, da se stesse.
Nell’argomento, nel dibattito o nella canea (che dir si voglia) ci entriamo solo per porre l’attenzione su un aspetto: gran parte dell’indignazione generale si è concentrata sul fatto che, imbrattando una chiesa, si sia colpita, in un qualche modo la “storia”, la sua sacralità, del luogo, di quel che rappresenta, la sacralità della sua storia.
A tutti questi storiografi del sacro ed esegeti di luoghi di culto, verrebbe fin da chiedere se realmente conoscono la storia, visto che si ergono a sua custode. La storia della chiesa, dell’istituzione ecclesiale, come si è sviluppata, come si è espansa, quel che ha imposto, la sua violenza e crudeltà, sul corpo e sulla mente. I suoi possedimenti, le ricchezze materiali, la sua ipocrisia. Non certo del luogo specifico, ma di quel che rappresenta, di quel che è, della sua storia, appunto.
Beh, forse, tra quella folla che da una settimana a sta parte, chiede a gran voce, con la bava alla bocca, che i responsabili siano portati in pubblica piazza ed esposti alla pubblica gogna e subiscano le torture dell’inquisizione….
Forse, dicevamo, anche tra di essi, se conoscessero realmente la storia, qualcuno arriverà a pensare che, proprio la chiesa, proprio per la sua storia, non merita alcun rispetto, e non il contrario.
E, in fondo in fondo, qualcuno arriverà a pensare che una scritta, proprio contro la chiesa, è anche fin troppo poco…
BREVI LOCALI
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