Skip to content


23 Agosto 1927

10454954_10203797649533663_1285650179299746324_o

Posted in anarchismo.


Solidarietà con gli immigrati

Manifesto attaccato sui muri della costa teramana, dopo le retate contro gli “abusivi” e dopo le proteste degli ultimi giorni a Martinsicuro ed Alba Adriatica e le tensioni a Giulianova

solidarietà

Posted in antirazzismo, volantini e manifesti.


Califfato di Siria e Iraq e resistenza in Rojava

nuceLa proclamazione del califfato nelle regioni controllate dall’Isis in Siria e Iraq, dopo i successi militari delle formazioni quaediste, rappresenta una sfida per tutti coloro che lottano per costruire un’alternativa alle derive confessionali delle primavere arabe, sottraendosi nel contempo al controllo di Stati Uniti e Russia nell’area.
Il percorso intrapreso dalle popolazioni della Siria nord occidentale, il Rojava, zona abitata da curdi ma anche da altre minoranze, un percorso di democrazia radicale, basato sull’eguaglianza e sull’accesso egualitario alle risorse come ai processi decisionali, offre un modello, che l’Isis cerca di annegare nel sangue.

L’info di Blackout ha intervistato Daniele Pepino, attento osservatore delle lotte nelle diverse zone curde tra Siria, Turchia, Iraq e Iran, che ci ha proposto un’analisi politica e sociale, offrendo nel contempo spunti per lo sviluppo di percorsi di solidarietà internazionale.

E’ stata anche occasione per un commento del documento del Forum degli anarchici del Kurdistan dello scorso 18 giugno, di cui vi proponiamo alcuni stralci. Continued…

Posted in qui è altrove.


Kurdistan, nell’occhio del ciclone

sfdffLe notizie dal Vicino e Medio Oriente si susseguono a un ritmo incalzante. Il Kurdistan si trova, ancora una volta, nell’occhio del ciclone, dilaniato dall’esplodere delle tensioni tra le potenze regionali che si spartiscono il suo territorio.

Non è semplice, in un simile scenario, fornire un quadro della situazione che non sia immediatamente superato dall’incedere degli eventi. I quintali di notizie, parole, immagini, vomitati dai mass media, invece di chiarire la complessità dello scenario mediorientale, contribuiscono a spargere una confusione che è tutt’altro che casuale.

Perciò ci sembra prioritario – nei limiti di quanto è possibile fare in un breve articolo – provare a fornire qualche strumento interpretativo utile a comprendere le dinamiche in corso con uno sguardo di più lungo periodo rispetto alla cronaca emergenziale del giorno dopo giorno. Continued…

Posted in qui è altrove.


Chiara libera! Liberi tutti!

visto in giroGiulianova – Stazione Fs

A detta dei passanti, le scritte che hanno iniziato a cancellare dicevano: “Terrorista è lo Stato” e “Sabotare è giusto”

Posted in azione diretta.


Reggae e raccolta fondi per Gaza

volantino reggae

Posted in casa del popolo.


Dal carcere di Cremona

«Cremona, 2/8/14

“Il racconto, il racconto per intero!”                                                                                              

(un + a chi ha colto l’oscura citazione)

Mi è stato dato ad intendere che ci siano idee vaghe sul mio luogo di detenzione, ammetto che io per primo quando mi hanno portato in matricola a S. Vittore per il trasferimento e mi hanno detto: “Cremona” , ho sgranato gli occhi e ho ripetuto incredulo: “Cremona?” Non sapevo neanche che ci fosse un carcere!

Durante il tragitto mi hanno dato l’opportunità di diventare nostalgico: Piazza Napoli, Ticinese, lo svincolo per Alessandria… Dopodiché, mi sono addormentato per risvegliarmi a Caorso e di lì a poco alla nuova dimora. Dopo un’attesa che a me è sembrata infinita, in una cella microscopica con dentro niente se non scritte di tutta la gente passata di lì, mi hanno fatto la visita di rito, perquisa e mi hanno detto che sarei andato nella sezione “C”, me l’hanno detto come se dovessi sapere cosa fosse.  Continued…

Posted in anticarceraria, qui è altrove.


Ultime su Lucio e Graziano

Dall’11 luglio, nel carcere di Borgo San Nicola a Lecce, Graziano si trova in isolamento di fatto: blindo chiuso tutto il giorno e aria, che si rifiuta di fare, da solo e per di più in un buco piccolo e sporco. La responsabilità di questo trattamento è della Direzione del carcere, che lo motiva con il fatto che sono gli altri detenuti della sezione a non poter incontrare nessuno. Il 3 agosto è stato spostato di cella, cosa che ha peggiorato la sua situazione: la cella è più piccola, meno pulita, la televisione non funziona e inoltre le celle accanto alla sua sono vuote così che gli è impossibile anche solo scambiare poche parole. Posta e libri arrivano invece abbastanza regolarmente, per cui l’invito è di continuare a scrivergli. Graziano è riuscito poi a sentire bene i presidi fatti in sua solidarietà.  Continued…

Posted in anticarceraria, qui è altrove.


Diserzione e solidarietà

Gli articoli che seguono vogliono mettere in luce un paio di aspetti: il primo che anche nei territori dei dominatori (come Israele in questo caso), ci sono persone che si rifiutano di servire gli oppressori. Il secondo aspetto che si intende far risaltare è come la solidarietà si può espandare ovunque, anche per fatti che succedono a migliaia di chilometri di distanza, perchè gli interessi degli sfruttatori e degli assassini sono ramificati in diversi ambiti ed in diversi luoghi.

Israele | Palestina – Dichiarazione di un giovane refuznik

Tradotto in italiano a partire dalla traduzione francese: http://non-fides.fr/?Israel-Palestine-j-appelle-les#nb1

Israele-Palestina: “Faccio appello ai soldati semplici ed ai riservisti affinché rifiutino di obbedire agli ordini e non partecipino al massacro”.

Dichiarazione di diserzione di un giovane israeliano

Udi Segal, giovane israeliano di 19 anni, doveva incominciare il servizio militare lunedì 28 luglio 2014. Nonostante sia obbligato per legge, come la maggior parte degli israeliani ebrei della sua età, a partire militare una volta finito il liceo, Udi ha rifiutato.
È uno di quelli che vengono chiamati refuznik (in ebraico sarvan, da sirev: “ha rifiutato”), come gli altri giovani che rifiutano di servire in Tsahal. Alcuni di loro rifiutano di prestare servizio nei territori palestinesi occupati, altri rifiutano di essere incorporati del tutto, come nel caso di Udi. Continued…

Posted in antimilitarismo, qui è altrove.

Tagged with .


Palestina libera!

palestina

Posted in casa del popolo.