Dai giornali locali leggiamo che, durante la notte, il Municipio di Montorio al Vomano, è stato imbrattato da ignoti con scritte contro l’autodromo e contro gli espropri, e sul portone è stato rovesciato del letame. Non sappiamo chi sia stato, né c’interessa saperlo.
Ma chiunque sia stato, ha fatto bene!
Ha o hanno fatto bene, perché il comune di Montorio al Vomano ha grandi responsabilità nella distruzione del territorio di San Mauro, con la costruzione dell’autodromo. Ed il Comune sarà, per dirne una, l’ente che opererà gli espropri per conto di società privata! Ciò grazie ad una delibera che l’amministrazione comunale ha, in passato, approvato; facendo passare l’opera come di “pubblica utilità”
Ma ora l’attenzione dei più, se non di tutti (perlomeno quelli che si sono espressi), è nella condanna di questo gesto che considerano “incivile”. Verrebbe da chiedere a questi signori di quale civiltà parlano, quando verranno cacciate le persone dalle proprie case e verrà distrutto un territorio. Vien da chiedergli: è questa la civiltà che auspicano e difendono? Quella del padrone, difeso e sovvenzionato dalle istituzioni, che depreda i territori? Inoltre, l’azione contro il comune è stata considerata un gesto “vile e non utile alla causa”.
Noi, lo ribadiamo, chi sia stato a far visita nottetempo al comune di Montorio non lo sappiamo. Quel che sappiamo, però, è che diversi compagni, sinceri e generosi, negli anni si sono occupati, mettendo le loro facce (checché ne dica qualche sciacallo), l’impegno, la disponibilità, nella mobilitazione contro l’autodromo. E, siccome l’ipocrisia non ci piace, quel che sappiamo è che qualche politichello di paese o qualche pavido intimorito dalle avances della Digos, hanno fatto di tutto per escludere i compagni da questa mobilitazione. E lo diciamo senza peli sulla lingua, perché i compagni che si sono impegnati e si stanno impegnando contro la costruzione dell’Autodromo, lo fanno esclusivamente per impedire questa distruzione del territorio e per dare manforte alle persone che perderanno le loro attività, i loro terreni, il loro vissuto.
Qualcun altro chissà…
Anche perché gli stessi che oggi si prodigano in condanne contro questi “incivili”, erano gli stessi che sul palco del No Autodromo lanciavano strali contro gli imprenditori responsabili del progetto, affermando: “Sarà il vostro Vietnam!”
Forse abbiamo uno strano ricordo del Vietnam e forse l’abbiamo anche dei partigiani.
Forse conosciamo poco o male le varie resistenze che ci sono nei territori contro l’impoverimento o la distruzione di essi. Ma, per quanto ne sappiamo poco, noi, sappiamo che solo mettendo in mezzo i nostri corpi, le nostre azioni. Solo capendo che, con chi ha dichiarato di distruggere il territorio dove viviamo, non può esserci dialogo. Solo organizzandosi tra chi realmente, non vuol farsi rubare la vita. Solo lottando, realmente, con rabbia e decisione… solo in tal modo riusciremo a mantenere quel poco che abbiamo e, perché no, riprenderci quel che vogliamo.
Perché quando vi prenderanno le terre e verranno a cacciarvi dalle vostre case, penserete che due scritte e un po’ di merda, non era niente rispetto alla vita che vi stanno rubando.
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