Qualche notte fa ignoti hanno imbrattato il sottopasso di via Nazario Sauro a Giulianova, ripulito dal Comune di recente ed ornato con delle opere di qualche artista locale.
Fin da subito si è alzato un polverone di insulti e di critiche contro i vandali ed articoli di giornali, colmi di dichiarazioni farneticanti del sindaco e di risentimento contro gli anonimi imbrattatori. Chiariamo subito una cosa: per noi chi ha imbrattato il sottopasso di Via Nazario Sauro, ha fatto bene, chiunque sia stato. Per un semplicissimo motivo: che non lo decidono le istituzioni o i commercianti quel che è “consentito” su un muro, perché in tal caso solo quel che aggrada al padrone sarebbe presente sui muri delle città. E questo sarebbe un bavaglio bello e buono alla libertà di tutti. Ma chi ha imbrattato il sottopasso ha fatto bene anche per un altro motivo: che chi ha fatto opere di street art (sicuramente in buona fede) ma con l’avallo del Comune, a sua volta aveva coperto altre scritte, altre espressioni… e chi lo stabilisce chi ha il “diritto” di stare su un muro? Anche qui… non certo il potere! Perchè, tanto per dirne una, sarebbero state autorizzate delle “opere” contro gli sbirri, contro l’autorità, contro la chiesa, contro le leggi? Sarebbero state autorizzate delle “opere” sulle malefatte dei politici, sull’inquinamento disastroso, sulla povertà che avanza e che ha delle cause ben precise? Sarebbero state autorizzate delle “opere” sulle responsabilità delle multinazionali o sul commercio di armi da parte degli Stati? Sarebbero state autorizzate “opere” per l’autogestione, per il conflitto?
Siamo certi di no, e l’espressione di strada nasce proprio da questo: per poter dire quel che non è consentito, per poter dire la propria, chiunque. Per poter contestare.
A questo punto, un’altra estenuante domanda ha attanagliato il dibattito cittadino: ma chi sarà stato?
Noi lo sappiamo chi è stato e, visto che siam di buon cuore, ve lo diciamo.
È stato chiunque! Chiunque ha a cuore la libertà. Chiunque non tollera che sia il padrone a decidere quel che consentito e quel che non lo è. È stato chiunque si è visto le sue scritte cancellate. Ed infine è stato chiunque ha ancora un principio di spirito critico e di dignità ed ha cercato di dire che, al mercato dello spettacolo, non tutto è vendibile. A partire dalle strade, che sono di chi le vive. Che sono i luoghi di resistenza contro chi ci vorrebbe succubi e spettatori.
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