Se l’unica declinazione possibile e attuale dell’antifascismo è l’antiautoritarismo,
la sola resistenza che vogliamo celebrare questo 25 aprile è quella alla repressione del potere dello Stato (e degli Stati), che non può che passare per la lotta al sistema carcerario, emblema del dispositivo di potere, che là dove non si limita a sorvegliare, punisce e soffoca (se non tortura) i corpi di chi fa pratica sovversiva della resistenza in difesa delle libertà politiche e individuali.
Il nostro compagno Paska è sotto accusa per l’attacco ad uno dei tentacoli di Casa Pound Italia. A prescindere dalla paternità dell’atto, l’individuazione della quale lasciamo volentieri alla triste autorità dei questurini, il punto è che – innocente o colpevole che sia – lo Stato lo sta perseguitando per quel gesto, sovversivo nella misura in cui non risponde né ubbidisce alle direttive dell’antifascismo istituzionale: piuttosto, appunto, lo sovverte.
Paska è quindi tra le persone a cui qualsiasi forma di libertà, comprese quelle più ordinarie e basilari, sono state (di nuovo) sottratte: dai muri di una cella del carcere di Castrogno, ma pure (e soprattutto) da quelli dei confini – fisici e mentali – eretti dalle istituzioni; dai muri dei C.I.E, delle questure, dei parlamenti, dei tribunali; da quelli della retorica per la quale “legalità è giustizia” e della cantilena xenofoba del “cittadino” che se adempie al suo ruolo avrà (forse) diritto a dei diritti e del “delinquente”, invece, del “criminale”, il sovversivo” o il “degradato” che, per aver rifiutato un ruolo non richiesto, li perde tutti, i diritti.
I corpi che resistono, oggi, sono quelli al-di-là del muro,
e lottiamo e resistiamo insieme a loro.
25 APRILE 2018 H. 15.00 TUTTX @ CARCERE di CASTROGNO (TE)
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