29 aprile. E’ stato rinviato al 28 maggio lo sfratto che ieri doveva essere eseguito a carico di una famiglia che vive in un alloggio di via Silone, a Martinsicuro. Ieri l’ufficiale giudiziario è arrivato nell’appartamento e viste le condizioni del padre, con gravi problemi al cuore, è stato chiesto l’intervento di un medico dell’Asl. Il risultato è stato lo slittamento dello sfratto di un mese: il 28 maggio l’ufficiale giudiziario si ripresenterà nell’appartamento per farlo eseguire. Una situazione delicata quella della famiglia sotto sfratto, padre, madre e tre figli minorenni, con gravi difficoltà economiche a cui le ististuzioni ed i privati hanno come unica risposta la repressione.
A Pescara invece l’arrivo dell’ufficiale giudiziario per la notifica dello sfratto esecutivo ha generato il panico in un appartamento al settimo piano di via Cesare Battisti, al civico 237, dove un uomo di 56 anni ha minacciato di togliersi la vita e ha scavalcato la balaustra del balcone. Nel giro di poco sotto il palazzo si è creato un capannello di curiosi, che hanno sentito l’uomo urlare dal settimo piano e hanno segnalato alla polizia la sua presenza sul balcone, a cavalcioni, come se fosse in procinto di lanciarsi nel vuoto. La tensione sarebbe salita quando nell’appartamento si è presentato l’ufficiale giudiziario. Un momento drammatico per la famiglia, composta da marito, moglie e figlio ventenne. E la reazione del 56enne è stata molto impulsiva, al punto che ha pensato di raggiungere il balcone e scavalcarlo, come se volesse lanciarsi nel vuoto e farla finita. Fortunatamente l’uomo ha rinunciato a qualsiasi gesto drammatico. Lo sfratto è stato rinviato al 5 maggio, per cui la questione è solo momentaneamente congelata.
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