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Saluto solidale ai detenuti

“Nessun uomo può emanciparsi altrimenti che emancipando con lui tutti gli uomini che lo circondano” [Michail Bakunin]

In questi giorni, in cui la reclusione si fa sentire con più crudeltà, alcuni compagni, nonostante la repressione, hanno portato un saluto solidale ai detenuti del carcere di Teramo.

QUI UN VIDEO DEL SALUTO AI DETENUTI DEL CARCERE DI TERAMO

Posted in anticarceraria.


Fuori il carcere di Teramo

Il 28 dicembre dei compagni sono stati fermati fuori il carcere di Teramo. Alla vista delle pattuglie della polizia penitenziaria e della polizia, dalle finestre delle celle, alte si alzavano le gride dei detenuti, in solidarietà con i compagni fermati e contro gli sbirri.
Uno dei compagni è stato caricato sulla volante e portato in questura, perchè ha il foglio di via da Teramo. In serata è stato poi rilasciato.
LA LIBERTÀ NON SI MENDICA!
SI CONQUISTA CON LA LOTTA!
LIBERARE TUTTI

Posted in anticarceraria.


A Saverio Saltarelli

Saverio Saltarelli era nato il 25 maggio 1947 a Pescasseroli (L’Aquila) da una famiglia di pastori. Trasferitosi a Milano, frequentò il liceo e poi l’università, alternando studio e lavoro. Al paese aveva organizzato delle lotte contro la devastazione del Parco Nazionale degli Abruzzi ad opera della speculazione edilizia e per alleviare la grave condizione dei lavoratori stagionali. Il 12 dicembre 1970 (primo anniversario della strage di Stato a Piazza Fontana) e si manifestava per la liberazione degli anarchici incarcerati.
Varie manifestazioni si svolgono a Milano. Due autorizzate: un corteo antifranchista (è l’epoca del processo di Burgos contro i baschi) indetto dai sindacati a dai partiti (PCI, PSI, DC) e un presidio alla Statale del Movimento Studentesco della Statale (MSS) di Capanna. Al corteo non autorizzato degli anarchici partecipano anche altri militanti di sinistra (sia del Movimento studentesco, sia dei gruppi m-l) e la formazione internazionalista di Rivoluzione comunista di cui fa parte Saltarelli in quanto militante del Comitato studentesco di agitazione rivoluzionaria.
Gli anarchici vengono caricati duramente e ripetutamente. La polizia spara molti lacrimogeni ad altezza d’uomo. La polizia non aveva esitato a fare uso di armi da fuoco (in particolare il reparto guidato da Antonio Chirivì). Si contarono almeno due feriti gravi, uno studente e un giornalista. Qualcuno per sfuggire ai pestaggi tenta di rifugiarsi nell’università, ma verrà bloccato manu militari dal servizio d’ordine del Movimento studentesco.
A parziale – molto parziale – giustificazione, dell’operato in stile stalinista, va ricordato che precedentemente c’era stato un tentativo di assalto all’università da parte dei neofascisti e che la confusione regnava.
Colpito al cuore da un lacrimogeno ricoperto di metallo, Saverio Saltarelli muore.
A Saverio, ed a tutti i compagni caduti sul campo di battaglia, va il nostro ricordo ed il nostro impegno di continuare la lotta.

Posted in anarchismo.


Dalla parte dei vandali

Nelle ultime settimane, le cronache locali hanno più volte riportato articoli, concernenti le scritte sui muri di Giulianova, con particolare riferimento alle tag che riempiono la città. Articoli colmi di rancore e soddisfazione per il fatto che le telecamere di sicurezza hanno “finalmente” scovato i responsabili… e, udite udite, codesti responsabili sarebbero vicini “all’area anarco-insurrezionalista”.
Ora, non è interesse di questo scritto capire chi siano codesti responsabili, d’altronde di guardie è già pieno il mondo. Piuttosto è interessante riaprire un discorso, già riaperto negli articoli in questione, su chi e cosa sia autorizzato a stare sui muri e chi o cosa no. A proposito, l’amministrazione comunale aveva indetto un bando, per gli artisti locali, per abbellire i muri cittadini; ed a detta dell’assessore, a questo bando, vuoi per indifferenza o indisponenza, non ha risposto nessuno. Una buona notizia, sul cui incipit, già avevamo scritto. Per quanto riguarda le miriadi di tag che riempiono la città, sarebbe più bello e soprattutto più rincuorante (ma questa è una semplice osservazione e sentimento di chi sta scrivendo queste righe), leggere più frasi di rivolta e ribellione, che il proprio nome, o chi ne fa le veci, sui muri.
Ma il nocciolo della questione (che avevamo già affrontato in altre occasioni, soprattutto dopo la canea per delle scritte comparse in città) è su cosa sia autorizzato e cosa no. Ed in base a quale criterio ciò avvenga.
Facciamo degli esempi per semplificare il discorso: il Comune di Giulianova avrebbe mai autorizzato, per dirne una, un murales con su disegnato i dirigenti comunali implicati nell’operazione Castrum, che ingrassavano mangiando soldi di tutti e si sbeffeggiavano gaudenti della collettività?
L’amministrazione, avrebbe per caso, autorizzato un murales, con su disegnato, un ragazzo che si spara una pera nell’inguine, con a fianco bambini che giocano spensierati a pallone?
L’amministrazione, avrebbe per caso, autorizzato un murales, con su disegnato un turista che si tuffa in una discarica abusiva o in un mare di merda?
E così avanti, con diversi esempi, sulle diverse problematiche che attanagliano il nostro territorio…
Pensiamo di no. Pensiamo che tali proposte non sarebbero state autorizzate. Anche se, per assurdo, nella grande società dello spettacolo, anche la contestazione viene autorizzata, purché diventi merce. Per cui, vi è anche la remota possibilità che, in alcuni contesti, l’autorizzazione a ciò avvenga… perché “l’arte è libera”, dicono… col cazzo!
È la libertà del recinto, del consentito, dello spettacolo.
Lo ribadiamo, l’arte di strada, è nata, cresciuta e sviluppata solo come rottura dell’ordine imposto. Nel momento in cui diventa merce da vendere o mezzo legale del decoro statale, perde la sua essenza, perde se stessa.
Per questo, molto semplicemente, non saremo mai dalla parte delle amministrazioni comunali, del loro mecenatismo, o dei menestrelli o buffoni di corte, iscritti al libro paga del padrone…
Ma piuttosto dalla parte dei vandali.

Posted in critica radicale.


Presentazione “Metastasi”

I sogni di libertà riempiono pagine di storia, come microscopici tasselli di un mosaico che non potrà mai compiersi una volta e in assoluto. Laddove c’è società ci sarà degenerazione. Piuttosto che sognare paradisi liberati dovremmo sognare ancora ennesimi piani di rivolta attuabili. In questi tempi di parole lontane dall’origine de loro significare non vogliamo dare ai nostri scritti un valore sostitutivo e ancor meno evocativo. Essi rimangono propaggini dell’agire, di quell‘agire vitale che scuote corpo, anima e relazioni.

DOMENICA 17 DICEMBRE DALLE 17
PRESENTAZIONE APERIODICO ANARCHICO “METASTASI”

CASA DEL POPOLO
GIULIANOVA – Corso Garibaldi

Posted in anarchismo, casa del popolo.


Baratto al Campetto

Posted in Campetto Occupato.


Abruzzo tossico

Abruzzo: polmone verde d’Europa.
Morbide colline ricche di uliveti e vigne, maestose formazioni montuose scavate da vallate fluviali che conducono a coste bagnate da limpide acque e macchiate dalla rigogliosa vegetazione mediterranea.
Se fosse davvero questo lo scenario abruzzese chi avrebbe il coraggio di lamentarsene?

Purtroppo però si scopre che le morbide colline nascondono discariche abusive, i giganti di pietra vengono continuamente seviziati con esperimenti di dubbia chiarezza, nei fiumi che irrigano i campi vengono a galla sostanze tossiche e le acque che lambiscono le coste sono sempre più torbide.

Oggi più che mai è importante capire quali sono le criticità della nostra regione e individuare i responsabili dello scempio in atto, prima che sia troppo tardi.

Dalla montagna alla costa, è tutta roba nostra!
No all’Abruzzo tossico, si all’Abruzzo naturalmente genuino!

VEN 15 DICEMBRE

h 17 – Discussione su Bussi e Snam con: Marcello Benegiamo e CollettivoAltreMenti Valle Peligna
h 20.30 – Cena
h 22 – Inizio live (l’orario non è indicativo, allo Spazio Serra si inizia presto!)
La crew: Freddy S.NANA -disagioacustico-, Nick e Josh V
The Quentins (rocksteady reggae)
Rockin’ Riot (rock’n’roll)
h 24 – DjSet from Soul to Rocksteady Reggae

SAB 16 DICEMBRE

h 17 – Discussione sul Laboratorio del Gran Sasso
h 19 – Presentazione collettivo ed esposizione a tema a cura di Nerv-O
h 20.30 – Cena
h 22 – Inizio live (l’orario non è indicativo, allo Spazio Serra si inizia presto!)
Inganno MC (rap)
Obscene Revenge (punk HC)
vibratacore (post punk HC)
h 24 – DjSet Rap HC Punk

Info: LabCulture Antifasciste
antifalab@inventati.org
transumanze.noblogs.org

Spazio Serra
Via del Mare Adriatico 105
Santa Teresa – Spoltore (PE)

Posted in nocività.


25 novembre 1922

“A coronamento di una lunga serie di delitti, il fascismo si è infine insediato al governo. E Mussolini, il duce, tanto per distinguersi, ha cominciato col trattare i deputati al parlamento come un padrone insolente tratterebbe dei servi stupidi e pigri. Il parlamento, quello che doveva essere “il palladio della libertà”, ha dato la sua misura. Questo ci lascia perfettamente indifferenti. Tra un gradasso che vitupera e minaccia, perché si sente al sicuro, ed una accolita di vili che pare si delizi nella sua abiezione, noi non abbiamo da scegliere. Constatiamo soltanto – e non senza vergogna – quale specie di gente è quella che ci domina ed al cui giogo non riusciamo a sottrarci.
Ma qual è il significato, quale la portata, quale il risultato probabile di questo nuovo modo di arrivare al potere in nome ed in servizio del re, violando la costituzione che il re aveva giurato di rispettare e di difendere? Continued…

Posted in anarchismo, antifascismo.


RIABBRACCIAMO UN FRATELLO

Il 23 novembre in nostro fratello e compagno Paska è stato scarcerato dal carcere di Lecce. Attualmente gli è stato dato l’obbligo di dimora, col rientro notturno. Ma almeno possiamo riabbracciare un nostro fratello.

Liberare tutti!

Posted in anticarceraria.


Ma a cosa è servito…?

Sabato scorso circa tremila persone hanno manifestato per le vie (oddio, una via e mezza per la verità…) di Teramo, per chiedere garanzie sull’acqua del Gran Sasso, la cui falda acquifera è seriamente minacciata dagli esperimenti che si compiono nei laboratori di fisica nucleare, situati proprio sotto la montagna, in coabitazione con la riserva idrica.
La minaccia consiste essenzialmente nel fatto che, quando fu costruito il traforo del Gran Sasso, a partire dalla fine degli anni sessanta (esempio fulgido della sporcizia politica che volle bucare per dieci chilometri una montagna, causando l’abbassamento di 600 metri della falda acquifera), la pressione che l’acqua esercitava era troppa per la stabilità della galleria. Così quest’acqua fu incanalata ed immessa nel sistema distributivo dell’acqua potabile. Il primo, ed il più evidente, problema che questa situazione generava era (ed è rimasto tuttora) la fragilità che un sistema, che vede la coabitazione dei tunnel autostradali, delle captazioni idriche e dei laboratori di fisica nucleare, può avere.
Non a caso infatti sono più di vent’anni che in tutta la provincia teramana, fino ad espandersi alla provincia aquilana ed al pescarese, si hanno problemi con l’acqua. Contaminazioni, sversamenti pericolosi, inquinamenti, morie di fauna nei fiumi e via discorrendo con tutta una serie di nocività, con quel che comporta per la salute di tutti noi.
Negli anni, ci siam sentiti ripetere, che ci voleva più trasparenza, più sicurezza e più partecipazione.
Sempre le stesse parole…
E sempre le stesse parole d’ordine si son sentite ripetere alla manifestazione di sabato scorso a Teramo.  Continued…

Posted in critica radicale, nocività.