Saverio Saltarelli era nato il 25 maggio 1947 a Pescasseroli (L’Aquila) da una famiglia di pastori. Trasferitosi a Milano, frequentò il liceo e poi l’università, alternando studio e lavoro. Al paese aveva organizzato delle lotte contro la devastazione del Parco Nazionale degli Abruzzi ad opera della speculazione edilizia e per alleviare la grave condizione dei lavoratori stagionali. Il 12 dicembre 1970 (primo anniversario della strage di Stato a Piazza Fontana) e si manifestava per la liberazione degli anarchici incarcerati.
Varie manifestazioni si svolgono a Milano. Due autorizzate: un corteo antifranchista (è l’epoca del processo di Burgos contro i baschi) indetto dai sindacati a dai partiti (PCI, PSI, DC) e un presidio alla Statale del Movimento Studentesco della Statale (MSS) di Capanna. Al corteo non autorizzato degli anarchici partecipano anche altri militanti di sinistra (sia del Movimento studentesco, sia dei gruppi m-l) e la formazione internazionalista di Rivoluzione comunista di cui fa parte Saltarelli in quanto militante del Comitato studentesco di agitazione rivoluzionaria.
Gli anarchici vengono caricati duramente e ripetutamente. La polizia spara molti lacrimogeni ad altezza d’uomo. La polizia non aveva esitato a fare uso di armi da fuoco (in particolare il reparto guidato da Antonio Chirivì). Si contarono almeno due feriti gravi, uno studente e un giornalista. Qualcuno per sfuggire ai pestaggi tenta di rifugiarsi nell’università, ma verrà bloccato manu militari dal servizio d’ordine del Movimento studentesco.
A parziale – molto parziale – giustificazione, dell’operato in stile stalinista, va ricordato che precedentemente c’era stato un tentativo di assalto all’università da parte dei neofascisti e che la confusione regnava.
Colpito al cuore da un lacrimogeno ricoperto di metallo, Saverio Saltarelli muore.
A Saverio, ed a tutti i compagni caduti sul campo di battaglia, va il nostro ricordo ed il nostro impegno di continuare la lotta.
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