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Presentazione libro e casa editrice

Nonostante denunce e fogli di via, quel che facciamo e le nostre idee son più forti della loro repressione. E superano i confini ed i limiti territoriali che i controllori vorrebbero imporre.
Venerdì a Teramo, per parlare della casa editrice, del libro e di un presente sempre più simile, purtroppo, alle memorie dei nostri compagni del passato…

Posted in antifascismo.


Nessuna mediazione

Lungo il tragitto della Manifestazione di ieri a Teramo in difesa dell’acqua del Gran Sasso, sui muri della città si poteva leggere questo manifesto, distribuito anche durante il corteo.
NESSUNA MEDIAZIONE CON CHI È COMPLICE.
CHIUDIAMO IL LABORATORIO DEL GRAN SASSO.

NESSUNA MEDIAZIONE…

A maggio arriva l’allarme della ASL che vieta l’utilizzo dell’acqua, in quanto tossica, in quasi tutta la provincia teramana.
Magicamente dopo qualche giorno l’allarme viene rientrato. L’acqua si può bere.
Panico, paura e indignazione generale spingono verso una mobilitazione collettiva a difesa dell’acqua pubblica.
Nascono assemblee, conferenze, mobilitazioni ed un corteo ad Assergi in piena estate.
Meritevoli d’impegno, la loro ottica filo-istituzionale non porta a niente.
Chiedono trasparenza, chiedono di eliminare gli esperimenti ritenuti più pericolosi, chiedono la messa in sicurezza del laboratorio.
Ma a chi lo chiedono? A quelle stesse persone, scienziati, politic ed imprenditori che avallano ed autorizzano lo sciacallaggio del territorio e delle nostre vite.
Vi ricordate cosa accadde nel 2003? Durante la mobilitazione contro il terzo traforo, il laboratorio di fisica nucleare, messo alle strette dalla grande mobilitazione popolare, ma soprattutto dallo sversamento di materiali tossici nel fiume Mavone, decise di non fare più la terza canna e di destinare il finanziamento alla messa in sicurezza del laboratorio.
Finita la lotta, oggi ci ritroviamo a parlare delle stesse cose.
Anzi, tutto questo non ha insegnato niente, è proprio di questi giorni la notizia che vogliono avviare l’esperimento SOX, che prevede l’utilizzo di materiale radioattivo. Esperimento autorizzato da un decreto del Ministero dello Sviluppo, dal Ministero dell’Ambiente nel 2016 e avallato dalla regione Abruzzo.
Basta con le mediazioni, affrontare il problema con chiarezza e sincerità, non significa solo occuparsi dell’acqua pulita, ma di eliminare la causa reale delle nocività: il laboratorio di fisica nucleare.
Oggi siamo qui per cercare complici, per evitare che le sterili mediazioni politiche prendano il sopravvento sullo scontro reale. Nonostante arrivino puntuali le intimidazioni e le rappresaglie dello Stato e dei suoi servi, mediante denunce e fogli di via, sentiamo l’esigenza e la voglia di confrontarci con tutte quelle realtà individuali o collettive che vogliono insieme a noi riprendersi una volta per tutte la propria vita, i propri bisogni senza mai più delegarli.
Oggi siamo qui per far sì che sempre più individui facciano pressione, boicottino e attacchino gli interessi del laboratorio e dei suoi complici/sostenitori.

Sognare l’impossibile, realizzare la libertà!

…CHIUDIAMO IL LABORATORIO DEL GRAN SASSO!

Nemici e nemiche dell’autorità

Posted in nocività.


Quel di cui siamo accusati…

SE QUESTO È QUEL DI CUI SIAMO ACCUSATI…
SIAMO ORGOGLIOSI DI ESSERE COLPEVOLI!

Posted in anticarceraria.


Cent’anni… e niente da festeggiare!

“Sia pure con le migliori intenzioni, Lenin fu un tiranno, fu lo strangolatore della rivoluzione russa e noi, che non potemmo amarlo vivo, non possiamo piangerlo morto.”
Errico Malatesta
“In primo luogo devo rilevare la confusione che molti ancora fanno tra la rivoluzione e il bolscevismo. Il bolscevismo, cioè marxismo o comunismo autoritario, è la vera controrivoluzione. Il bolscevismo ha strozzato ed ha assassinato la Rivoluzione Russa, che fu davvero liquidata dal partito comunista autoritario russo. In Russia non c’è più la rivoluzione; là vige un ordine nuovo, del quale il compito è l’assoluta liquidazione del movimento rivoluzionario e di tutte le conquiste della classe lavoratrice.
Il così detto «Primo Stato Proletario» si può benissimo chiamare «proletario» perché esso basa esclusivamente la sua politica sullo sfruttamento del proletariato.

Continued…

Posted in anarchismo.


… MA QUANTO C’E’ PIACIUTO!

Per parlare del corteo del 14 ottobre, dobbiamo un attimo, in breve, raccontare come ci siamo arrivati:
circa sei anni fa, dal nulla, fu aperta la sede della Casa del Popolo a Giulianova. In questi anni decine di iniziative, concerti, cineforum, presentazioni, dibattiti, benefit, presenze e creazioni di lotte, han fatto sì che, attorno alla Casa del Popolo, si creasse un giro di persone, uomini e donne, compagni e compagne, con a cuore l’idea di libertà e giustizia sociale.
Questo percorso ha portato, circa due anni fa, all’occupazione del Campetto Occupato, in Via dello Splendore. Un luogo abbandonato da decenni che grazie alla nostra occupazione ha ripreso vita, è stato attraversato da centinaia di persone per concerti, corsi, dibattiti ed altre iniziative. In una piccola realtà di provincia una tale esperienza pratica di riappropriazione ed autogestione non poteva che creare imbarazzo, fastidio ed anche ostilità. Imbarazzo da parte di chi ha sempre chiacchierato e cianciato, ma nei fatti non ha mai messo in pratica determinate pratiche. Fastidio in chi non vorrebbe che, per diversi interessi, certe situazioni esistessero.
Ebbene, il Campetto esiste e resiste, da quasi due anni!
Con diversi attacchi subiti, fino ad arrivare a circa due mesi fa, quando lo stabile del Campetto viene dato alle fiamme ed in parte distrutto. Ad un simile attacco non si poteva certo rimanere indifferenti!
E l’indifferenza, lo sappiamo, è sinonimo di complicità.
Per questo il 14 ottobre abbiamo deciso di attraversare le vie della città. Decidendo noi il nostro percorso, quel che dicevamo e quel che facevamo. Rivendicando le nostre pratiche, le nostre lotte. Difendendo i nostri spazi. Sostenendo i nostri compagni incarcerati. Facendo, in poche parole, quel che facciamo sempre: abbiamo autodeterminato quella giornata, senza che nessuno ci concedesse niente!
… E QUANTO C’E’ PIACIUTO…
Da subito però è montata una certa canea nei confronti di questa giornata…
Canea rimbalzata più sugli organi d’informazione, più o meno social, che nella realtà.
Nella realtà infatti diverse son state le persone che si son avvicinate, per stringerci la mano, per darci una pacca sulla spalla, per ringraziarci che c’è ancora chi ha il coraggio e la voglia di scendere in strada per lottare.
Ed in molti ci hanno anche detto, quel che noi già ci eravamo sussurrati compiaciuti: … MA QUANTO C’E PIACIUTO…
Ora il Campetto deve ripartire, più forte e più determinato di prima!
E lo sta facendo…
E lo sta facendo anche grazie ai tanti ed alle tante che si sono avvicinati ultimamente.
Lo sta facendo grazie ai tanti che ci han mostrato solidarietà e complicità, che invitiamo a partecipare, ancor più numerosi alle attività ed alle iniziative del Campetto.
Lo sta facendo anche grazie al corteo del 14 ottobre, che è un nuovo punto di partenza per attaccare questa miserabile società della sopraffazione…
Ed attaccare questo presente così avaro di emozioni, ma al tempo stesso così pieno di crudeltà ed ingiustizie, è l’unica cosa seria, che abbia un senso, da fare…

Posted in Campetto Occupato.


Fogli di via, per il presidio al carcere di Teramo

In questi giorni si stanno notificando diversi fogli di via dal comune di Teramo a diversi compagni, accusati di aver partecipato al presidio solidale fuori il carcere Teramo a ferragosto. Notifiche che le varie stazioni di Carabinieri stan facendo non solo in Abruzzo.
Di quel presidio, vanno ricordate le assurde disposizioni che la questura teramana voleva imporre, quasi a voler recidere, a rendere impossibile la solidarietà tra detenuti e solidali; quasi a voler togliere il senso a quella giornata. A questo link trovate un racconto di quella giornata. Le disposizioni della questura, non rispettate, e su cui verte principalmente l’accusa del foglio di via, sta nel fatto che “non si sia rispettato” il luogo (un piazzale asettico dove nessun detenuto avrebbe potuto sentire o vedere dei solidali) e ci si sia messi in un terreno agricolo da cui si è riusciti a portare avanti una grande comunicazione e solidarietà coi carcerati.
Nei fogli di via, inoltre, si specifica l’urgenza attraverso cui essi devono essere notificati. Quasi a dire, da parte della Questura teramana, che nel territorio vi sono tutta una serie di vertenze e terreni potenzialmente conflittuali (basti pensare alle problematiche connesse alle case, ai picchettaggi alle fabbriche, alle devastazioni ambientali, all’antifascismo), e un determinato numero di persone non ne devono far parte. In poche parole, nei fogli di via, si evince una certa urgenza da parte degli amministratori del potere, non tanto nei confronti dei destinatari per il presidio di ferragosto al carcere, ma per quello che sono e per quello che potrebbero fare… e, in sti tempi bui… basta qualche scintilla per accendere lampi di rivolta.
Ora, a termine di queste poche righe, un paio di banali riflessioni, ma sempre utili. La prima riguarda una verità lapalissiana. Qualcuno avrà pur pensato. “Quel presidio poteva essere una trappola, dal momento che era stato autorizzato in altro luogo ed è stato fatto altrove”… Vero! È verissimo che quando non si rispetta un dettame del potere si corre il rischio di incorrere nella morsa della repressione… ma è altrettanto vero che, se si fossero sempre rispettati i dettami del potere, non vi sarebbe stato mai alcun miglioramento sociale. Non è adesso compito di queste poche righe entrare nel merito di queste riflessioni, anche perché poi ognuno fa i conti con se stesso, con quel che fa e con quanto vuole mettersi in gioco. Però gli spazi di agibilità, anche piccoli, anche in provincia son stati conquistati solo grazie a tante, piccole rotture nelle lotte quotidiane.
Ciò detto, un’ultima considerazione: gli strumenti per opporsi a questi atti repressivi (a maggior ragione quelli amministrativi), possono essere diversi. E sta all’intelligenza e la solidarietà di tutti e tutte ragionarci e trovarne scappatoie varie. Se riuscissimo a creare una rete solidaristica e che permettesse ai compagni ed alle compagne che hanno a che fare con le pastoie repressive di avere un po’ “le spalle coperte” (perlomeno per le piccole cose), le piccole rotture che ogni giorno portiamo avanti in questa miserabile società, diverrebbero enormi varchi attraverso cui far fiorire e rifiorire il germe della rivolta.

Posted in anticarceraria.


EPPURE NON VI INDIGNAVATE…

EPPURE NON VI INDIGNAVATE E NON AVETE MOSSO UN DITO…
per le violenze quotidiane che ognuno di noi subisce
EPPURE NON VI INDIGNAVATE E NON AVETE MOSSO UN DITO…
per i raid estivi delle guardie contro i migranti
EPPURE NON VI INDIGNAVATE E NON AVETE MOSSO UN DITO…
per la grave crisi occupazionale che sta colpendo il nostro territorio, che sta lasciando migliaia di persone senza lavoro e senza un futuro
EPPURE NON VI INDIGNAVATE E NON AVETE MOSSO UN DITO…
per le problematiche che migliaia di persone vivono per la casa, in seguito al sisma od alle difficoltà economiche
EPPURE NON VI INDIGNAVATE E NON AVETE MOSSO UN DITO…
per come c’hanno distrutto il nostro territorio, avvelenato le nostre acque, depauperato la nostra falda acquifera
EPPURE NON VI INDIGNAVATE E NON AVETE MOSSO UN DITO…
per la vita che ci rubano ogni giorno, le briciole che ci levano con la forza, le bastonate che ci danno se proviamo a reagire
EPPURE NON VI INDIGNAVATE E NON AVETE MOSSO UN DITO…
quando hanno incendiato uno spazio sociale, col serio rischio che si potessero far male persone ed un intero quartiere
EPPURE VI STATE INDIGNANDO E GRIDATE PAROLONI
per quattro scritte fatte durante il corteo, in una città i cui muri sono pieni di scritte e scarabocchi vari…
A CHI SI STA INDIGNANDO PER QUATTRO SCRITTE MA NON HA MAI MOSSO UN DITO PER LA VITA CHE CI LEVANO OGNI GIORNO
diciamo che questa mentalità è il tipico risultato di questa società che ci vuole isolati, indifferenti, egoisti, socialmente frammentati. Una società pronta a puntare il dito contro gli ultimi ed a generare una guerra tra i poveri, funzionale a chi comanda. Anche contro questa mentalità era il corteo di ieri… era per rompere il muro d’indifferenza che attanaglia la vita di molti…
“perchè quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito…”
CAMPETTO OCCUPATO
… NOI SIAMO FIGLI DELLE STELLE…

(Queste poche righe sono la nostra risposta alla canea che c’è in città sul corteo di ieri. A giorni usciremo con uno scritto più completo. Il mazzo di fiori nella foto è quello che stamattina abbiamo portato alla signora per lo spiacevole incidente di ieri sera all’ingresso di Corso Garibaldi, di cui ci siamo già scusati e le scuse sono state gentilmente accettate. E la signora, dopo il chiarimento c’ha salutato dicendoci: “Ragazzi…. sono con voi!”)

Posted in Campetto Occupato.


Aperitivo Benefit

Posted in casa del popolo.


Guai a chi ci tocca – CORTEO

Posted in Campetto Occupato.


Assemblea pubblica

Assemblea pubblica del 27/09/2017
LE FIAMME SI ESTINGUONO LE IDEE NO!
SERVI DI NESSUNO
GUAI A CHI CI TOCCA!!

Posted in Campetto Occupato.