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Cena solidale con la Casa del Popolo

12009581_148515085493021_7456833810676891480_nNegli ultimi giorni è arrivata l’ennesima multa contro la Casa del Popolo. Stavolta, diverse centinaia di euro per dei manifesti attaccati a Martinsicuro che pubblicizzavano un’iniziativa. Nonostante lo Zenigata di turno cerchi di scassare la minchia in ogni modo, anche con multe molto esose, le attività della Casa del Popolo continuano, con più forza e convinzione, anche grazie alla solidarietà, che è il mezzo e la risposta a questi goffi tentativi di fiaccare le nostre lotte.

Posted in casa del popolo.


Il nostro 11 settembre

Gino-Lucetti-Porta-Pía-1926_-01-Alle ore 10.20 di sabato 11 settembre 1926, sul piazzale di Porta Pia a Roma, un anarchico, Gino Lucetti esce dal riparo che si era scelto dietro ad un chiosco di giornali e lancia una bomba, contro l’automobile su cui viaggiava il dittatore, Benito Mussolini La bomba rimbalza sulla macchina ed esplode a terra. Lucetti venne arrestato e in commissariato dichiarò: «Non sono venuto con un mazzo di fiori per Mussolini. Ero intenzionato di servirmi anche della rivoltella qualora non avessi ottenuto il mio scopo con la bomba».

Venne processato nel giugno 1927 e condannato all’ergastolo (la pena di morte venne reintrodotta nell’ordinamento italiano solo in seguito). Con lui vennero condannati a vent’anni come complici anche Leandro Sorio e Stefano Vatteroni.

Gino Lucetti nacque il 31 agosto 1900 ad Avenza, frazione di Carrara. Durante la prima guerra mondiale presta il servizio militare nei reparti d’assalto, in seguito, come accadde ad una parte degli Arditi d’Italia, che poi furono il nucleo fondatore degli Arditi del Popolo, maturò una coscienza politica che lo portò ad opporsi al fascismo. Emigrò in Francia, entrando subito in contatto con le Legioni di Ricciotti Garibaldi, da cui rientrò nel 1926 con il proposito di attentare alla vita di Mussolini. Nel 1943, dopo 17 anni di detenzione, Lucetti fu liberato dagli Alleati ma morì poco dopo ad Ischia a causa di un bombardamento il 17 settembre 1943.

A Gino Lucetti sarà intitolata una Brigata partigiana anarchica, il battaglione Lucetti, che combatterà valorosamente nel carrarese.

Viva Gino Lucetti!

Posted in anarchismo.


Sorveglianza speciale per Chiara

germoglio-asfalto-jenkinsÈ il Tribunale di Teramo il primo a rispondere positivamente all’appello lanciato negli ultimi mesi da diverse Questure italiane, isole comprese, sulla necessità di mettere sotto Sorveglianza speciale alcuni sovversivi, così da toglierseli una buona volta dalle scatole, e toglierli dalle strade.
Ad essere raggiunta in questi giorni dalla sentenza di applicazione della Sorveglianza speciale per diciotto mesi è stata Chiara, attualmente detenuta agli arresti domiciliari per l’attacco contro il cantiere del Tav di Chiomonte del maggio 2013.
Dopo l’udienza dello scorso 4 giugno in cui si è discusso della misura non si può certo dire che i giudici teramani abbiano avuto molta fretta nel certificare la pericolosità sociale di Chiara, e del resto nel suo caso non c’era proprio alcuna urgenza.
Essendo infatti Chiara agli arresti domiciliari, la Sorveglianza speciale rimane per ora chiusa in un cassetto e inizierà ad essere applicata solo quando terminerà la detenzione domiciliare. Continued…

Posted in repressione.


Assemblea organizzativa NO AUTODROMO

AUT ASS

Posted in nocività, volantini e manifesti.


Per una opposizione concreta all’Autodromo del Gran Sasso

copertina opuscoloPubblichiamo l’opuscolo presentato durante la festa contro l’Autodromo, in versione lettura dal computer ed in versione da stampare. Clicca sui link sotto:

“Per una opposizione concreta all’Autodromo” versione lettura

“Per una opposizione concreta all’Autodromo” versione stampa

Posted in critica radicale.


Sui muri di Vasto

riceviamo e pubblichiamo:

La settimana scorsa i muri di Vasto son stati riempiti di volantini:

PER LA LOTTA ANTI-PETROLIFERA SENZA GOVERNANTI E ISTITUZIONINO-PETROLIO

Posted in nocività.


Tre compagni arrestati tra Modena e Parma

liberi_tuttiRiceviamo e pubblichiamo:

All’alba di venerdì 27 agosto due compagni di Modena e uno di Parma hanno subito una perquisizione abitativa da parte dei ROS di Parma e in seguito sottoposti agli arresti domiciliari con l’accusa di aver incendiato nell’aprile del 2014 un abitazione nel parmense nella quale alcuni simpatizzanti di Casapound avevano organizzato un’iniziativa denominata “The Revolution Party”.
I capi di accusa sono incendio, violazione di domicilio, porto di arma da guerra e porto di oggetti atti a offendere.
Non ci interessa sapere chi sia stato ma non possiamo che rallegrarci se le sedi dei fascisti vanno a fuoco.
Seguiranno aggiornamenti
Andrea, Tommi e Pippo liberi!
Tuttii/e liberi/e

Posted in antifascismo, repressione.


Quel che fa paura

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Il 25 agosto il premier Renzi ha fatto la sua tappa in Abruzzo, a L’Aquila. Gli è stato dato il giusto benvenuto, tant’è che il politico fiorentino ha dovuto rinunciare al primo appuntamento nel centro storico della città abruzzese e si è dovuto rintanare in un palazzo per il suo solito sproloquio, per poi scappare da un’uscita secondaria. Fin da subito è iniziata l’opera di mistificazione da parte delle forze dell’ordine e dei loro paria giornalisti, nel dire che gli scontri sono avvenuti, perché causati da anarco-insurrezionalisti venuti da fuori e da tifosi giunti per l’occasione.
Il solito copione, insomma!
Un copione mistificante della realtà, per celare, oltre che la realtà stessa, la forza dirompente che essa trasmette.
Perché la giornata aquilana del premier Renzi trasmette, innanzi tutto, la forza e la determinazione di centinaia di persone, uomini, donne, giovani e meno giovani, che si sono messe in gioco per contestare il ed i responsabili della distruzione del territorio e dell’impoverimento delle nostre vite.
E sì, ieri a L’Aquila si son viste scene che in Abruzzo difficilmente si vedono: l’impedimento a manifestare non rispettato, aggirando lo schieramento delle forze dell’ordine; la rabbia negli occhi, nei faccia a faccia con gli sbirri e poi le manganellate (non una cosa eccessiva, per carità!), ma che non han fatto scappare la gran parte dei manifestanti.
E sì, di questa determinazione han paura lorsignori: i tutori dell’ordine ed i loro scribacchini.
Di questa determinazione han paura i detentori del potere che, ieri, per le vie de L’Aquila, non si son fatti vedere! Han paura che quel senso d’impossibile, di spossatezza, di sottomissione, in cui ci fanno vivere, possa essere ribaltato. Han paura che la determinazione a riprendersi le proprie vite, possa diffondersi a fette sempre più ampie di popolazione. Han paura che la giornata di ieri a L’Aquila possa dire forte e chiaro: chiunque è sottomesso, chiunque subisce, deve sapere che ci sono centinaia di persone come lui o come lei, che vivono la sua stessa condizione, ma che ad essa si ribellano. E questo fa forza tra chi vorrebbe rialzare la testa, ma non se la sente o ha paura. E questo è una forza!
Ed i mostri, gli anarchici venuti da fuori per sfondare i cordoni di polizia?
Cazzate! Cazzate per nascondere queste paure. Cazzate per non rendere queste paure ancor più reali.
Cazzate, non perché anarchici ieri a L’Aquila non c’erano. C’erano anche compagni anarchici, certo!
Ma perché ad aggirare gli schieramenti di polizia, c’erano tutti.
A percorrere le vie non autorizzate di una città all’abbandono e disastrata, più che da un terremoto, dalle bugie e dalle false promesse dei politici, c’erano tutti.
A fronteggiare le guardie, ad urlare la rabbia ai politici, c’erano tutti.
Una rabbia che crede sempre meno ad indirizzi istituzionali, che crede sempre meno a forme di rappresentanza politica. Come quando qualcuno ha provato a dire a tutti di sedersi di fronte alla guardie ed a tenere le braccia alzate. Bene, seduti davanti le guardie son rimasti in pochi e per poco tempo, visto che in molti già stavano percorrendo le viuzze de L’Aquila, in cerca dei responsabili delle nostre miserie. Bene, a braccia alzate, erano ben pochi, visto che molti stringevano i pugni in senso di lotta, e mai più a braccia alzate in segno di resa.
E questa è la verità. Ed è essa che fa paura.

Posted in critica radicale.


Festa No Autodromo

DEFINITIVO AUTODROMO

Posted in casa del popolo, nocività, volantini e manifesti.


Paolo e Toshi ai domiciliari, Erika libera

da Macerie

Dopo quasi tre mesi anche Paolo e Toshi sono finalmente fuori dal carcere. Ieri, infatti, c’è stata una nuova udienza di appello contro le misure cautelari e i giudici di turno – è Estate, e a comporre le corti al Riesame non ci sono i soliti magistrati pronissimi ai voleri della Procura – hanno deciso di mollare un po’ la presa disponendo il trasferimento dei due agli arresti domiciliari e la liberazione di Erika, che dovrà però firmare tre volte alla settimana. Una buona notizia, ma a metà: chiusi a casa, Paolo e Toshi non potranno vedere nessuno a parte i propri conviventi (come succedeva fino alla settimana scorsa a Marco, Luigi ed Erika) anche se potranno scrivere e telefonare. In più, a dar conto del clima, a casa non hanno potuto andarci con le proprie gambe – come era successo agli altri tre, e come succede frequentemente di questi tempi – ma chiusi nella gabbia di una camionetta della Polizia penitenziaria. Per Marco e Luigi purtroppo la situazione non cambia: rimangono ai domiciliari.

Posted in anticarceraria.