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Tra sogno e realtà

cineforum dicembre

Posted in casa del popolo.


Paesaggio

chNei giorni scorsi a Chieti scalo compaiono scritte su una chiesa e su un negozio. Nella scritta che attraversava orizzontalmente quasi tutta la facciata, sopra il portone d’ingresso della chiesa, si poteva leggere: “Crisi: parola inventata dai politici per coprire i loro stipendi d’oro. Rivoltati”. Sul muro laterale, invece, il messaggio era: “Oggi più di ieri odio polizia, caramba, politica, vaticano e finanza”. Su le mura di una boutique compaiono le scritte: “Governo uguale mafia” e “A morte le guardie e gli infami”.

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Serata rock ‘n’ roll

rock 'n' roll

Posted in casa del popolo.


Dal carcere di Lanciano

Lettera giunta dopo il presidio al carcere di Lanciano:

Cari compagni/e,
come gli avevo già annunciato oggi i compagni di “ Fiore Selvaggio” si sono riuniti ed hanno manifestato sotto le mura del lager di Lanciano…
È stato bellissimo, purtroppo la sezione dove sono rinchiuso è lontana dalla strada e quindi sicuramente loro non sentivano noi, ma qui dentro è stato meraviglioso!!!
Ovviamente ci sono stati “degli individui” che hanno utilizzato il volantino dell’appuntamento al presidio per cantarmi (tanto per cambiare) ed infatti sono stato chiamato più volte da tutto lo “stato maggiore” (direttore, comandante e vari ispettori) che con varie minacce hanno provato a dissuadermi, ma come da contratto non ci sono riusciti ah ah ah, ma si sa i condannati, nell’ozio, moltiplicano i loro vizi e non è colpa mia se ho il bellissimo vizio di volere in ogni momento distruggere questi luoghi di tortura che non danno l’esempio, non servono a nulla e sono costosi per la società… Continued…

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Era ora!

Senza aspettare la scadenza dei sei mesi di custodia cautelare, e quindi la scarcerazione per decorrenza termini, il GUP ha valutato come misura idonea per quanti dal 3 giugno si trovavano in carcere o ai domiciliari l’obbligo di firma due volte a settimana. Escono quindi dal carcere Fabio, Michele, Paolo e Andrea, ma vi rimangono Claudio, Niccolò e Chiara, liberati per questo procedimento, ma reclusi per l’attacco al cantiere di Chiomonte.
Quanti, invece, in questi mesi sono stati sottoposti a obbligo o divieto di dimora, o firme quotidiane, non hanno più nessun tipo di misura.

Nella giornata di ieri, durante l’udienza preliminare, il PM Rinaudo ha invece comunicato un’altra richiesta di Sorveglianza Speciale: oltre che a Fabio, Paolo, Andrea e Marianna, la Procura tenterà di affibbiarla anche a Michele.

da Macerie

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Milano zucchero e catrame: voci da Corvetto

enricocer_uccell_proprietaMentre a Milano proseguono le mobilitazioni dei quartieri contro il piano sgomberi delle case occupate, raccogliere le voci dei protagonisti della resistenza in corso può valere come strumento per affinare le armi dell’analisi e delle prospettive pratiche. In questo primo contributo, alcune voci dal Corvetto.

Ascolta le voci da Corvetto su Radiocane

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Dai nostri fratelli a Milano

CORVACCIO RESISTE, CORVETTO S’INFIAMMA

Comunicato per gli sgomberi del Corvaccio squat e dello spazio anarchico Rosa Nera

Un risveglio anomalo per il Corvetto martedì 18 novembre: in via Ravenna anziché cappuccino e brioche, colazione con lacrimogeni e barricate.
Sono le sette di mattina, quando il quartiere, già vigile e all’erta per la tanto annunciata “emergenza sgomberi” si accorge dell’avvicinarsi di un grande numero di camionette. Si dirigono verso via Ravenna e chiudono con mezzi e uomini due interi isolati con la chiara intenzione di sgomberare il Corvaccio e Rosa Nera. Il primo è una casa occupata in cui da oltre due anni abitano poco meno di una decina di ribelli, mentre la seconda uno spazio anarchico che da quasi otto mesi ospita concerti e aperitivi a sostegno dei prigionieri, incontri, proiezioni e assemblee su diverse tematiche di lotta, e dove a bassa velocità stanno prendendo vita anche un corso di batteria, un laboratorio di serigrafia, una palestra e un centro di documentazione.
La feroce campagna stampa, che da ormai una settimana su tutte le testate a livello nazionale dipinge quei due spazi come centri nevralgici di una fantomatica “immobiliare nera”, si rivela inconsistente in confronto alle relazioni di fiducia e condivisione, che giorno dopo giorno crescono fra gli occupanti del quartiere, ormai abituati a scendere in strada per resistere insieme agli sgomberi. Continued…

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Due appuntamenti

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Bijî YPJ! Bijî YPG!

DSC_0047bMi continuano a mostrare foto di persone che mi raccontano che poi sono state ammazzate. Di persone rapite dall’ISIS. E mi dicono che vogliono andare a combattere. Sono ragazzini ventenni, o meno che ventenni. Sono uomini di 30 anni, o anche di 40. E qualche volta mi domando perché. Cioè, cosa spinga un ragazzo o una ragazza ad amare la vita al punto da combattere rischiando di perderla. Rischiando di perderla pur di avere una vita che valga la pena di essere vissuta.
E i curdi turchi lo sanno, certo che lo sanno, che se tornano poi c’è la polizia turca che li incarcera, perché li considera parte di un’organizzazione illegale. Sanno benissimo che per diverso tempo saranno in pericolo nelle loro terre. Tutti coloro che stanno dall’altra parte a difendere concretamente la loro terra, siano turchi, siriani o anche nelle decine di occidentali presenti, sanno che potrebbero rimanere bloccati dall’altra parte del confine per mesi se non anni, perché è sempre possibile che l’ISIS si prenda anche questo lato della città. Questi combattenti non solo sanno che potrebbero essere rapiti o morire, ma anche che potrebbero vedere i loro migliori amici.

Continued…

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Al lupo, al lupo!

???????????????????????????????In un articolo comparso ieri su un quotidiano locale, in merito al corteo di Pescara dello sciopero sociale, si faceva esplicito riferimento al ruolo che – a loro dire (dei giornalisti e quindi della questura) – gli infiltrati avrebbero avuto all’interno della manifestazione e potrebbero avere per le future mobilitazioni. A partire dalle mobilitazioni contro l’elettrodotto Villanova-Gissi. Fin qui niente di nuovo! I tutori dell’ordine hanno, come tutti ben sappiamo, come primo compito quello di soffocare ogni minimo impulso di ribellione all’ordine costituito e, tra i tanti modi infami che usano, c’è sicuramente quello di cercare di dividere tra chi protesta, i buoni dai cattivi, i manifestanti educati dagli infiltrati. Niente di nuovo sotto il sole, quindi. Così come non sono nuovi gli appoggi che una certa sinistra dà a queste tesi, ed esempio lampante sono tutte le dimostrazioni di piazza che esprimono la propria rabbia ed una certa conflittualità, in cui qualcuno, a sinistra, avalla e perora le tesi e le dinamiche repressive della divisione tra buoni e cattivi.
Ed allora dov’è la novità? Continued…

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