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Dal presidio al carcere di Lanciano

Domenica 26 ottobre un bel gruppo di compagni/e e solidali sono andati sotto le mura del carcere di Lanciano, per esprimere solidarietà ai detenuti e per dare sostegno a chi, anche nel carcere lancianese, cerca di opporsi alle angherie ed ai soprusi che vengono perpetrati dalle guardie e dal sistema carcerario stesso. Durante il pomeriggio, da un luogo in cui parte dei detenuti potevano vedere e sentire i solidali (a dispetto della volontà degli sbirri locali che volevano relegare i compagni nel piazzale antistante il carcere, nel più totale isolamento ed assenza di contatto coni i carcerati), sono stati letti comunicati ed è stata fatta ascoltare un bel po’ di musica a quell’ambiente tetro. Sono state raccontate le esperienze delle mobilitazioni nelle altre carceri, come ad esempio nel carcere di Asti o in quello di Aosta; sono state raccontate delle petizioni collettive fatte dai detenuti; e di rivolte che ci sono nelle galere. È stato detto che anche fuori le carceri c’è chi sostiene le lotte dei detenuti, oltre che con presidi, con azioni contro chi specula sui detenuti o contro chi decide della vita dei carcerati. Da dentro le mura del carcere a tratti venivano fatte battiture e si alzavano urla di libertà e di gioia quando dalle casse degli altoparlanti venivano lanciati insulti contro le guardie ed il sistema penitenziario o quando venivano fatti discorsi di solidarietà e di lotta. Fuochi d’artificio e grossi petardi hanno poi colorato un po’ l’atmosfera triste del carcere, con la promessa, gridata forte dai compagni, che chi lotta, non verrà mai lasciato solo!

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