Skip to content


Contro l’isolamento di Graziano

Da ieri mattina anche Niccolò e Mattia, rinchiusi nel carcere di Alessandria, hanno inizato uno sciopero dell’aria contro l’isolamento cui è sottopposto Graziano. La loro protesta durerà fino a martedì 16 settembre.

Claudio, rinchiuso a Ferrara, ha iniziato invece questa mattina e continuerà a rifiutarsi di uscire all’aria fino a giovedì 18 settembre.

Vi terremo aggiornati su come proseguirà questa mobilitazione e sulle condizioni detentive di Graziano.

Posted in anticarceraria, qui è altrove.


Lettera di Francesco dal carcere di Cremona

Si è detto tanto, gli oppressori, politicanti e sindacati delle guardie ne hanno sparlato ma al presidio di ieri (da Macerie: 6 settembre. Cremona. Una cinquantina i solidali presenti al presidio sotto il carcere cui i detenuti hanno risposto con forti urla. Oltre a Francesco e agli altri prigionieri, un saluto particolare è stato rivolto ai tre detenuti trasferiti dopo la rivolta del 26 agosto) sotto il carcere di Cremona si respirava aria di rivolta.
Questo è un semplice spaccato di quando la solidarietà si unisce ad
atti di ammutinamento. Stralci di una lettera ricevuta da Francesco, compagno No Tav:

Cremona, Ca del Ferro 31/8/14

Ciao a tutti.

Vi leggo e vi sento in forma, questa è cosa buona!
Devo dire che il saluto del 25 agosto è stato accolto molto più positivamente e partecipato dei detenuti. Molti, il giorno dopo, erano senza voce perché si erano sgolati e con una scintilla in più negli occhi. Continued…

Posted in anticarceraria, qui è altrove.


Lettera dal carcere di Lanciano

Cari compagni/e, Come previsto l’opuscolo che per sbaglio era arrivato nelle mani di quell’infame di Papa Emilio ha dato i suoi frutti. Infatti sono stato trasferito al super carcere di Lanciano. Sto in uno isolamento schifoso, ma fa niente, ora iniziamo a lottare pure qua!!! Vi chiedo solo il favore di aggiornare il mio nuovo indirizzo, così il nostro opuscolo arriva qua. In attesa mando un saluto a voi tutti/e.

Lanciano, 2 agosto 2014 Continued…

Posted in anticarceraria.


Chiara libera!

collageSuperstrada Teramo-mare

Posted in qui è altrove.


Auguri Chià!

Ieri una cinquantina di compagni sono andati fuori le mura del carcere romano di Rebibbia per salutare tutte le detenute ed in particolare Chiara, che era anche il suo compleanno. Chiara da 48 ore è in sciopero dell’aria per protestare contro l’isolamento di Graziano. Cori, fuochi d’artificio e qualche petardone lanciato oltre le mura del carcere hanno animato per un po’ il tardo pomeriggio fuori quelle tristi mura. E le grida sono arrivate a Chiara, per salutarla, per farle gli auguri, per farle sentire che noi ci siamo e ci saremo, sempre!

Posted in anticarceraria, qui è altrove.


Un appuntamento per salutare Chucky

Non vogliamo scrivere retoriche né banali parole spesso inopportune su quello che è un ultimo gesto. Il suicidio è una scelta intima e profonda che non ci permettiamo di giudicare ma di guardare con smarrito rispetto.
Abbiamo così deciso di salutare Chucky a nostro modo, quello che viene dal cuore quindi diretto, carico di rabbia.

– Chucky, un’emozione in cammino –

“Hai visto gli immigrati cosa stanno facendo ai CIE? E noi cosa facciamo?”
“Hai visto che succede alla Palestina? Cosa si può fare?”

Le domande più immediate e genuine che poneva Chucky.
Chucky… un’emozione in cammino.
Un cammino improvvisato ma che lasciava una traccia continua e trasparente di domande, rabbia, dubbi e umiltà.

Continued…

Posted in qui è altrove.


Col groppo in gola

DSCN1055Ieri nella casa di suo zio ad Ariano Irpino un compagno, Leonardo Vecchiolla, denunciato e arrestato per un mese per i fatti del 15 ottobre 2011 a Roma, si è tolto la vita. Oltre lo sgomento per la perdita di un compagno, che avevamo diverse volte incontrato ai presidi al tribunale romano di piazzale Clodio, e il groppo in gola che impedisce di parlare, rimane la rabbia che porteremo con noi. Ciao Chucky!

Posted in qui è altrove.


Nè con l’Ucraina, nè con la Russia

53e0dfbce74abDiserzioni di massa, proteste contro l’invio delle truppe al fronte, manifestazioni contro la guerra e contro il peggiorare delle condizioni di vita, scioperi di minatori difesi anche con le armi. Gli episodi raccontati nel testo che segue appartengono a un conflitto che non è certo nato qualche mese fa in Ucraina, ma accompagna praticamente da sempre la storia dell’umanità, intrecciandosi, o meglio, tentando di resistere e opporsi alle guerre che di volta in volta contrappongono gli Stati ma anche potenze dai tratti meno formali. La lotta di classe. Di questo conflitto, di questa resistenza proletaria alla guerra non vi è alcuna traccia nella mole di informazioni sulla vicenda ucraina che da mesi ci sommerge. E non è certo un caso. Per questo, nonostante non ne condividiamo completamente l’analisi di fondo, abbiamo deciso di tradurre e presentarvi questo testo, pubblicato sul blog di un gruppo di compagni cechi chiamato “Tridni Valka”, Guerra di Classe.

Perché le uniche chiavi di lettura di quanto sta accadendo tra Kiev e Donetsk, proposte tanto dai giornali mainstream quanto da una certa sinistra militante, nascondono l’invito, più o meno esplicito, a prendere le parti di uno dei due contendenti, l’esercito governativo filo-occidentale o quello separatista filo-russo. 

Dovremmo farlo in nome del diritto di uno Stato a non subire ingerenze esterne, oppure del diritto di un popolo all’autodeterminazione, ammantato per di più in questo caso da nostalgie tardosovietiche o presunte priorità antifasciste. Oppure, molto più modestamente, dovremmo farlo in nome di un male minore, la cui entità viene però troppo spesso valutata attraverso sfocate lenti ideologiche piuttosto che sulla base delle reali condizioni di vita di chi poi si trova a soffrire questo male.

Schiacciati dalle truppe governative e separatiste, e dai loro alleati, i proletari ucraini stanno cercando di resistere e difendersi come possono. Questa resistenza è lo schieramento, composito e contraddittorio, che dobbiamo sostenere. Darle voce è certamente importante e ci auguriamo quindi che altri testi, simili a questo, possano aiutarci a comprendere meglio
quanto sta accadendo in Ucraina. Come poi sostenerla praticamente è un problema certamente non da poco che richiederebbe, e meriterebbe, uno sforzo di cui per ora non ci sembra ci sia alcuna traccia. Ma non è possibile farlo, lo ripetiamo, se non a partire dalla semplice scelta di campo “Nè con l’Ucraina né con la Russia”.

Continued…

Posted in antimilitarismo, critica radicale, qui è altrove.


Quarto Inferiore 266. Un presidio e alcune storie.

tentata_evasione_carceri_san_francesco_trapaniSabato 30 agosto alle ore 18.00 ci sarà un presidio fuori dal carcere di Asti dove da qualche tempo sono rinchiusi anche Michele e Andrea, arrestati lo scorso 3 giugno. Nell’invitarvi a questa iniziativa, così da essere in un buon numero a tentar di scalfire, almeno per qualche ora, l’isolamento cui i detenuti sono condannati, vorremmo condividere con voi alcune notizie che ci arrivano dal carcere astigiano.

È uscito da pochi giorni un giornale fatto da alcuni detenuti rinchiusi in quel di Quarto Inferiore 266, in cui sono raccolte riflessioni su alcuni aspetti della vita carcerata, comuni un po’ a tutte le prigioni sparse per l’Italia, e episodi verificatisi invece di là dalle mura del penitenziario astigiano, come quelli che riportiamo di seguito. Continued…

Posted in anticarceraria, qui è altrove.


Solidarietà alle popolazioni bombardate

iniziativa sbt

Posted in antimilitarismo.

Tagged with .