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Lettera dal carcere di Lanciano

Cari compagni/e, Come previsto l’opuscolo che per sbaglio era arrivato nelle mani di quell’infame di Papa Emilio ha dato i suoi frutti. Infatti sono stato trasferito al super carcere di Lanciano. Sto in uno isolamento schifoso, ma fa niente, ora iniziamo a lottare pure qua!!! Vi chiedo solo il favore di aggiornare il mio nuovo indirizzo, così il nostro opuscolo arriva qua. In attesa mando un saluto a voi tutti/e.

Lanciano, 2 agosto 2014

Così infatti ci scriveva Ivano il 28 luglio dal carcere di Pescara.

Cari compagni/e, vi scrivo per dirvi che nel lager di Pescara sono iniziati ad arrivare gli opuscoli di questo mese, ancora non arriva a me, ma chi l’ha ricevuto mi ha detto che avete pubblicato la mia richiesta d’aiuto per quel compagno anoressico e vi ringrazio.
[…] Poi vi volevo comunicare che ho scoperto che d’alcuni mesi state inviando l’opuscolo ad una persona di nome Papa Emilio, compagni questo individuo è un 58ter e cioè collabora internamente con le guardie!!! Gli opuscoli non li legge nemmeno, appena gli arrivano li porta all’ufficio comando che poi a sua volta lo usa per rompere le palle ai
compagni seri… Ora vi saluto, ringraziandovi per tutto. Il compagno Ivano.

Segue un’altra lettera di Ivano del 13 luglio, sempre dal carcere di Pescara, che per ragione di spazio non aveva trovato posto nel numero precedente.

Cari compagni/e in questa lotta al di là delle rivendicazioni, molti di quelli che si stanno impegnando hanno cercato fin dall’inizio di far emergere un obiettivo concreto e immediato. Consideriamo ciò come una necessità comune al fine di neutralizzare il crescente rafforzamento dello Stato, che sotto i principi dello sviluppo dell’economia globale e del benessere delle imprese, reprime i rivoluzionari, la gente che lotta, i migranti, ed esclude i poveri dal diritto di vivere come esseri liberi e dignitosi.
Non possiamo dimenticare che in questo contesto molti lavoratori muoiono ogni giorno, per arricchire i conti bancari dei padroni… senza entrare nel “dibattito” sopra la convenienza o meno del lavoro salariato, sono cifre che non possono lasciare insensibile nessuno. È spaventosa anche la campagna contro i compagni “notav” orchestrata dai mezzi di comunicazione , come lo è la criminalizzazione di qualsiasi tipo di dissenso. E come in passato, e a tutti i prigionieri, ai ribelli, agli occupanti di case, agli anarchici e a tutti gli esclusi e a chi lotta contro l’opprimente realtà capitalista che voglio rivolgermi…
Il carcere non è semplicemente la conseguenza di un “sistema ingiusto”, ma uno dei pilastri sopra il quale si sostiene lo Stato, è in piccola scala la rappresentazione più crudele della società, una società in cui lo stato ha fatto presa con le sue logiche di controllo. Si respira carcere ovunque: nelle fabbriche, nelle scuole, nelle strade, fino all’interno delle nostre menti, e per questo che la lotta contro l’istituzione penitenziaria è una lotta che riguarda tutti!!! Il punto di partenza per un attività continua contro il sistema nella sua totalità, l’obiettivo che abbiamo in comune, visto che essere prigionieri vuol dire non essere adattati alle regole del gioco che una falsa democrazia impone….
Credere nella rivoluzione “forse” è passato di moda tuttavia continuo a credere che essa sia l’unica possibilità di rispondere al potere.
Non dimentichiamo che le torture a cui ci sottopongono non sono terminate e che nei lager ci sono molti compagni malati e non che muoiono tutti i giorni….
Abbiamo l’urgente e immediato bisogno, un obiettivo comune: l’amnistia per tutti i prigionieri e la distruzione di tutte le carceri!!! Vi lascio con una presta libertà per tutti.

Matticoli Ivano, via Villa Stonazzo 212 – 66034 Lanciano Chieti

dal num. 94 di OLga

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