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Un uomo

imageCAUR7IG0«Chiedo solo due giorni di libertà, per andare a Roma, a finire la mia azione contro l’ingiustizia sociale». Così avrebbe detto ai carabinieri l’uomo arrestato ieri in un casolare di campagna nel pescarese. Era braccato ormai da giorni, una decina, da quando aveva incendiato l’auto dei vicini e messo una bomba fatta da bombole di gas ed un congegno a tempo nell’abitazione vuota della sorella in ristrutturazione. Il primo gesto per dissapori personali, il secondo, forse, solo dimostrativo per attirare l’attenzione. E così, in successione, nei giorni seguenti viene incendiata un’auto fuori il tribunale di Chieti e viene incendiata una struttura, di un noto sciacallo locale (il patron delle cliniche private e non solo abruzzesi, Angelini), ormai chiusa, che era stata adibita a casa famiglia.

L’ hanno arrestato ieri dicevamo. I mezzi d’informazione dicono che avrebbe voluto compiere azioni contro le carceri ed i treni, bloccando la circolazione. «Non volevo fare del male a nessuno» ha ribadito più volte l’uomo ai carabinieri, senza con questo mostrare alcun segnale di pentimento, anzi…

Nei suoi video diceva anche: “La giustizia non può pretendere giustizia se essa stessa è ingiusta”.

Noi non siamo andati a scovare nell’ intimo di quest’uomo come molti sciacalli adesso stanno facendo. Noi, non lo faremo mai. Lasciamo che chiunque si faccia un’idea da un video di questi giorni. Un video consegnato ad un emittente locale da lui stesso, da un uomo braccato, da un uomo in rivolta.

    

Posted in critica radicale.

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