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PEZZO DI MERDA

23 marzo. Ritirava la posta del carcere incassando anche i vaglia postali destinati ai detenuti. Con il particolare che una parte di questi soldi sarebbe finita nelle sue tasche. Ieri, Marcello Centofanti, agente di polizia penitenziaria in servizio a Sulmona, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di peculato. La prima udienza del processo in seduta collegiale è stata fissata per il prossimo 24 settembre. I fatti fanno riferimento al marzo del 2011 quando alcuni detenuti si lamentarono con la direzione perché non avevano ricevuto alcuni vaglia che gli erano stati spediti per posta dai parenti. Poco più di 2mila euro che non erano mai arrivati a destinazione. Fu aperta un’inchiesta interna e le attenzioni si spostarono subito su Centofanti, che nel procedimento giudiziario è difeso dagli avvocati Stefania Cantelmi e Carla Traficante, in quanto era l’unico agente penitenziario autorizzato a ritirare la posta dei detenuti. Secondo la ricostruzione fatta dal sostituto procuratore, l’agente dopo aver ritirato la posta tratteneva i vaglia senza farli recapitare ai carcerati. Dopo averli firmati, Centofanti, tornava alle poste e li cambiava intascando il denaro in modo che i detenuti destinatari della somma non ne sapessero nulla.

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