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Ancora puzza di sbirro

Nei giorni scorsi è avvenuto un nuovo pestaggio contro un ragazzo marocchino nella Marsica. Secondo il suo racconto, lui si era solo affacciato dalla finestra per dire alla compagnia di persone che stava nei pressi della sua abitazione di far meno casino, di notte, che il figlio non riusciva a dormire. In tutta risposta è stato pestato e gli è stata bruciata la macchina. Nei giorni seguenti un altro ragazzo marocchino è stato investito da un auto; ed adesso si trova ricoverato in ospedale con le gambe rotte. Dal suo racconto però emerge anche un’altra più squallida verità. Non è la prima volta che avviene e ne avevamo già parlato, ma proprio questa ricorrenza, oltre che un senso di rabbia, è ciò che ci dovrebbe maggiormente far reagire. Infatti, secondo la testimonianza di uno dei ragazzi marocchini, ci sarebbe anche il coinvolgimento di un carabiniere in tutta la vicenda, il tutto occultato dal “massimo riserbo” di cui parlano i giornali. Noi invece non possiamo non dare risalto a questo “particolare”, per rimarcare, ancora una volta, che c’è una guerra latente contro i poveracci e contro chi non si adegua e, se il mandante è lo stato, le sue strutture, i suoi interessi, gli esecutori sono dei mentecatti stipendiati o meno a cui non si può non dichiarare guerra.

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