A dir la verità non pensavamo di arrivare fino ad un certo punto. Ci riferiamo ad un comunicato emanato in questi giorni dal Movimento 5 stelle di Giulianova. Per chi volesse, può leggerlo qui, noi lo omettiamo solo per un immenso senso di schifo che ci provoca. Dicevamo che non ce l’aspettavamo, perché pensavamo che la problematica principale del Movimento 5 stelle fosse il fatto che sostanzialmente svolgevano e svolgono un ruolo importantissimo per il potere: quello di recuperatori sociali. Quelli, tanto per capirci, che se c’è gente incazzata, trovano pseudo soluzioni atte ad attutire l’impatto del sopruso e far credere che questa società ha l’unico problema di essere amministrata male. Piuttosto che dire la verità: che questa società è intrinsecamente iniqua per sua stessa struttura. Mesi fa avevamo scritto a riguardo e focalizzavamo l’attenzione sugli aspetti appena menzionati. Eppure anche in quell’articolo notavamo come l’ambiguità e l’eterogeneità del movimento 5 stelle fosse un pericolo per gli abomini che avrebbe potuto generare. E triste conferma ne abbiamo avuto in quest’ultimo comunicato in cui, in sostanza, si rimprovera al sindaco di Giulianova di fare solo chiacchiere e non fatti. Il problema però è che in questo caso le chiacchiere riguardano i poveracci che sono accampati qua e là per la città, che il sindaco ha più volte promesso, in poche parole, di togliere dalla vista dei bravi cittadini. E il Movimento 5 stelle che dice? Chiacchiere ovviamente! Come ripete ossessivamente per ogni cosa che riguarda l’operato dei politici. Ma in questo caso il comunicato suona un po’ così: “il sindaco aveva promesso che non ci avrebbe più fatto vedere quegli straccioni per la città, eppure ci sono ancora e sporcano!”. Che poi qualche mente scaltra potrebbe leggere tra le righe anche: “un bel calcio in culo, al sindaco ed ai poveracci ovviamente”.
Triste fatterello di provincia? Insomma.
Se è vero infatti che non ci aspettavamo che arrivassero fino ad un certo punto, è altrettanto vero che il pericolo l’avvertivamo e l’avvertiamo; e qualche ragionamento, come detto, stava già nel nostro precedente articolo a riguardo.
Infatti quando la voce è solo quella della pancia, della pancia nutrita da questa società ed ad essa abituata, non può che uscirne un mostro simile ad essa. Quando non c’è una sostanza altra, una critica radicale e reale, un metodo conflittuale, delle idee antitetiche rispetto al modello di sviluppo, la voce che ne esce è del tutto simile al contesto sociale che l’ha generata.
Se abbiamo sempre visto il movimento 5 stelle con un certo sospetto, era perché li consideravamo un freno per le lotte sociali. Ma un simile comunicato da loro redatto – con tutti i dovuti distinguo, visto che si tratta di una piccola realtà di provincia – ci inizia a far pensare che non siano solo un freno, bensì un acceleratore dei soprusi che noi tutti subiamo. E, alla fin fine, nel tiro alla fune tra il potere e la resistenza che, individualmente e collettivamente, ad esso si oppone, frenare le lotte sociali vuol dire semplicemente favorire ed accelerare l’operato del potere stesso.
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