Stamattina una cinquantina di compagni sono andati al tribunale di Teramo, per salutare Chiara, attualmente detenuta in alta sorveglianza nel carcere di Rebibbia a Roma per un attacco contro il cantiere della Tav in Val di Susa nel maggio scorso. Nel processo odierno invece era indagata, insieme ad altri dieci compagni, per aver impedito nell’estate del 2011 una manifestazione della Lega Nord ad Alba Adriatica. All’inizio della mattinata, tramite gli avvocati, circola la notizia che non avrebbero portato Chiara in tribunale a Teramo, in quanto era stata disposta la videoconferenza. Ma in seguito, visto che il tribunale locale non ha un’aula adibita per la videoconferenza, si viene a sapere che Chiara sarebbe stata portata di persona nel tribunale teramano. Al suo arrivo grida, pugni chiusi e molti sorrisi l’accolgono e, durante tutto il dibattimento, a turno, i compagni (visto che il giudice aveva disposto di lasciare fuori dall’aula chi non era indagato per quel procedimento) riescono a scambiare una battuta o uno sguardo complice e d’affetto. Ed anche qualche abbraccio, quando l’udienza finisce. Un altro saluto viene fatto anche all’uscita del blindato che riporterà Chiara a Rebibbia: un’anta del cancello del tribunale viene chiusa, qualche manata sul blindato ed un attimo di faccia a faccia con gli sbirri che avevano presidiato massicciamente tutta l’area del tribunale. In seguito alcuni compagni si sono fatti un giro in centro, in città, per distribuire un volantino e così spiegare questa giornata e ribadire, ancora una volta, che Terrorista è lo Stato!
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