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Lettere dal carcere di Pescara

Cari compagni/e di ampi orizzonti, vorrei che molti condividessero queste idee.
Le novità dal lager di Pescara sono che l’impresa del sopravvitto ha aumentato senza preavviso il prezzo delle bombolette del gas, portandolo a 1,90 euro… contro 1,30 euro del mese scorso. Giustamente è scoppiato un puttanaio; non tutti si possono permettere di spendere tutti quei soldi!!!  “Loro” si sono giustificati dicendo che le vecchie bombolette non sono più a norma e che le nuove possiedono una valvola di sicurezza per non far fuoriuscire il gas…
“Tanto di cappello” per la salvaguardia della “nostra salute”, ma per lo meno ci potevano avvertire e consultare!!! E non rispondere “se volete cucinare è così”. Molti di noi non hanno potuto telefonare alla famiglia, visto che i soldi che avevano sul libretto sono stati “ritirati senza avviso”. Giustamente noi tutti come risposta abbiamo deciso di fare lo sciopero di tutta la spesa per una settimana: un piccolo danno di 10mila euro che, di sicuro, avrà rotto i coglioni a questi indegni che ci sfruttano. È anche ovvio che su 93 celle ce n’è stata una che comunque ha fatto la spesa, ma, come si dice: se non esisteva il Giuda non esisteva nemmeno il Cristo.
Ah!, quasi dimenticavo: per la direzione del lager sono stato io ad organizzare il tutto…
e ne sono fiero!In conclusione e dopo un duro tira e molla, il prezzo dei gas è rimasto a 1,90 euro, ma, in compenso, sono stati inseriti alcuni prodotti di prima necessità con un prezzo nettamente inferiore a quello esistente. Come sempre, la lotta ha portato ad un risultato. E non smetterà MAI di portare avanti questa mia tesi.
Compagni/e credetemi!È la nostra unica salvezza. Non rilassatevi su false promesse, l’indulto/l’amnistia… e perché non iniziamo a credere pure agli unicorni… ahah. Grazie a molti compagni/e che hanno lottato in passato, i lager dove siamo rinchiusi sono diventate delle gabbie dorate… MA SEMPRE GABBIE SONO!!!
Ora vi saluto augurando una presta libertà a voi tutti/e.

Ivano
Pescara, 4 giugno 2014

***

Cari compagni/e, ma come fa la nostra società nel 2014 a non capire che le prigioni non sono altro che un cancro maligno; che non servono al loro scopo, che anzi sono una “scuola” dove insegnare e imparare. Come fanno a non capire che una volta passato per la prigione, un uomo vi ritornerà. È inevitabile, e i dati lo dimostrano.
Le statistiche annuali dell’amministrazione della giustizia criminale mostrano come metà di coloro che sono sotto “trattamento” giudiziario e i due quinti di tutti coloro che attualmente entrano nei tribunali per reati minori, ricevono la propria educazione in carcere.
Quasi metà di tutti coloro che sono stati condannati per rapina e spaccio e i tre quarti dei reclusi per furto, sono recidivi… vengono reincarcerati nei dodici mesi successivi alla loro scarcerazione.
Un altro significativo angolo di visuale viene offerto dal fatto che il reato per il quale un uomo torna in carcere è sempre più grave del primo. Se inizialmente commetteva piccoli furti, successivamente ritornerà in cella per furto con scasso, se imprigionato la prima volta per un reato violento, spesso vi tornerà come omicida.
E il numero dei reati non cambia, a prescindere dalla punizione che gli aguzzini e lo stato padrone scelgono per noi. In Italia è stata abolita la pena di morte, o meglio. È stata abolita la morte fisica, ora preferiscono seppellirci vivi in una gabbia di cemento, ma comunque il numero degli omicidi non è variato, sia che aumenti o diminuisca la crudeltà dei giudici o che cambi la crudeltà dell’ipocrisia di tutto il sistema penale, il numero di atti intesi come crimini rimane lo stesso. Ciò è inevitabile, e non può essere altrimenti, la prigione uccide tutte le qualità di un uomo che lo rendono adatto alla vita sociale. Fa di lui il tipo di persona che inevitabilmente ritornerà in prigione, finendo i suoi giorni sepolto in quella pietra tombale sulla quale sta la scritta “Casa di Reclusione”.
C’è una sola risposta nel chiedersi cosa possa essere fatto per riformare il sistema penale: niente!!! Una prigione non puo’ essere migliorata a parte insignificanti cambiamenti non resta altro da fare che distruggerla.

Un saluto a tutti i reclusi.
Pescara 15 giugno 2014
Ivano Matticoli, via San Donato, 2 – 65129 Pescara

dal num. 92 di Olga

 

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