Ad un anno esatto dagli arresti di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, e a poco più di una settimana dalla sentenza di primo grado contro di loro, l’accusa di terrorismo viene contestata anche a Lucio, Francesco e Graziano. In carcere da luglio, i tre finora erano accusati “solo” di detenzione e trasporto di armi da guerra, di danneggiamento a mezzo incendio e di altri reati minori cui questa mattina si sono aggiunti anche il 280 e 280bis, l’attentato con finalità di terrorismo. Questa sgradita sorpresa è stata accompagnata dalla perquisizione delle loro celle, con sequestro di vario materiale, e ha comportato anche il blocco dei colloqui. Un familiare e una amica regolarmente autorizzati questa mattina sono stati infatti rispediti indietro e avvertiti che dovranno richiedere una nuova autorizzazione. Non sappiamo ancora se, come già accaduto per i 4, i colloqui verranno bloccati per un certo tempo o se in questo caso si tratterà invece solo di una breve sospensione. Né al momento è possibile prevedere quando e dove i tre verranno trasferiti visto che l’accusa di terrorismo prevede un regime di detenzione di Alta Sorveglianza.
Uscendo infine da ciò che accade nelle aule di tribunale e negli istituti penitenziari, negli ultimi giorni molte centinaia di persone hanno percorso e bloccato le strade della Valsusa per la liberazione dei sette compagni in carcere. Nella serata di domenica un lungo e rumoroso corteo ha attraversato Susa, soffermandosi in particolare davanti all’hotel Napoleon dove con fumogeni e battiture si è disturbato il riposo delle forze dell’ordine che lì sono ospitate. Il giorno dopo, l’8 dicembre, anniversario degli scontri a Venaus del 2005, due gruppi di manifestanti hanno provato a raggiungere l’area del cantiere da due punti distinti. Un gruppo si è ritrovato a Giaglione ed è riuscito, attraverso i sentieri, ad aggirare i blocchi delle forze dell’ordine e a raggiungere le recinzioni del cantiere, dove ha dato vita a una battitura. Chi si è invece dato appuntamento alla Centrale di Chiomonte ha trovato un blocco delle forze dell’ordine sul ponte antistante il cancello della Centrale e ha deciso quindi di risalire verso la statale 24 che è stata bloccata per diverse ore. Qualcuno si è diretto invece verso la vicina stazione dove, occupando i binari, ha ritardato il passaggio di un Tgv. A fine pomeriggio, un nutrito gruppo di manifestanti è tornato verso la Centrale dove ha iniziato una rumorosa battitura che non ha incontrato l’apprezzamento delle forze dell’ordine che hanno risposto con idranti e lacrimogeni. La giornata si è conclusa così e ci si è dati tutti appuntamento al 17 dicembre, giorno della sentenza. Alle ore 9.00 in Aula Bunker per salutare Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò e nel pomeriggio, alle 17.30, nella piazza del mercato di Bussoleno per decidere il da farsi dopo il verdetto della Corte d’Assise.
Vi proponiamo ora una lettera aperta a Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò in risposta alle loro dichiarazioni, distribuita in questi giorni in Valsusa.
da: Macerie
Commenti recenti