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Mamma li turchi!

immigratiAnche in provincia arrivano gli “invasori”, con tutto il carico di retorica, menzogne,  paure che solo la propaganda mediatica è capace di infondere. E sì, perché solo in questo modo si può sintetizzare l’articolo apparso sui giornali locali, riguardo al bando che la prefettura teramana ha fatto per ospitare circa 400 migranti. Oddio, articolo è una parola un po’ grossa per un copia-incolla fatto da un comunicato in rete della prefettura; però, quel non so che, quel tocco giornalistico, all’articolo (ed adesso sì che possiamo dirlo, e cazzo!) glie l’ha dato il titolo: ARRIVANO IN 400. PER LORO 35 EURO A TESTA. Qua sta il tocco di classe, infamante e viscido dei giornalisti. Perché le parole hanno un peso e, in uno scritto, il titolo instrada il lettore verso un sentimento, una sensazione, una lettura della realtà. Ed ovviamente il lettore (o perlomeno gran parte di essi) è stato ben instradato verso una serie di sentimenti di scherno, repulsione, o semplice fastidio nei confronti di queste persone che dovranno arrivare. E testimonianza ne sono le decine, se non centinaia, di commenti vomitevoli che si leggono in rete o si sentono in giro.
Si badi bene: noi non siamo di quella sinistra borghese che parla di accoglienza, di speculazioni, di lucro, sulla pelle delle persone che migrano. Per noi, molto più semplicemente, i flussi del capitale e della ricchezza, determinano gran parte delle migrazioni; le frontiere servono solo a stabilire quali padroni governano in un determinato territorio; e chi migra, oltre che il rispetto per la situazione da cui viene, può essere nostro fratello e nostro complice, in quanto sfruttato come noi. Quindi l’accogliamo, ma non come il ricco che accoglie il suo servo, dispensandogli le briciole, l’accogliamo come un fratello, con cui condivido simili sfruttatori, con cui posso riconoscere stessi nemici, con cui posso condividere la stessa lotta.
Ciò detto brevemente, ma ci torneremo sicuramente in altre occasioni, diciamo due parole, onde evitare di dover vomitare alle schifezze che leggiamo o che sentiamo in giro, in seguito agli articoli letti sulle persone che dovranno arrivare in provincia di Teramo ed in seguito ai commenti sentiti in giro a riguardo.
E le diciamo, queste parole, proprio come un conato di vomito, tale inizia essere l’insofferenza a discorsi degni da talk show di rete 4. E siccome certe affermazioni sono di una ripetitività nauseabonda, le mettiamo tra virgolette, visto che già conosciamo a memoria quello che, tanto per capirci, definiamo il contradditorio alle nostre obiezioni.
Iniziamo dalle famosissime 35 euro, che come è stato ribadito più volte non vanno assolutamente in tasca ai migranti, ma alle strutture che li ospita.

E ma lo Stato spende 35 euro per gli immigrati e per gli italiani niente!
Allora, quei 35 euro che, come detto vanno in tasca ai gestori delle strutture, sono soldi che provengono dai Fondi europei per i rifugiati, a cui l’Italia contribuisce come paese membro, e sono soldi stabiliti e stanziati appunto per quello! Non possono essere dirottati su altri ambiti (giusto per attenerci ad un discorso caro a molti), appunto perché ogni settore ha i suoi fondi, come ad esempio la ricerca, l’agricoltura o il turismo ecc..

Ma questi immigrati vengono, non fanno un cazzo tutto il giorno
E quindi vi fanno guadagnare anche a voi? Un po’ come fanno i turisti a cui leccate il culo perché vi portano due soldi d’estate. Le strutture ricettive lavorano, incassano e quindi, paradossalmente, si può dire che anche i migranti che vengono a non fare un cazzo, portano lavoro…

E se si mettono a rubare?
Se vanno in una banca, in un’assicurazione, in una boutique (o come cazzo si dice), in una casa di qualche riccone, avranno fatto solo bene! Si saranno presi solo una parte del maltolto. D’altronde tutte le ricchezze si accumulano rubando agli altri, e questo è quello che fanno imprenditori, banche o gli Stati.

E se vanno a casa del povero pensionato?
Saranno dei pezzi di merda, come quel tuo parente, come quel tuo conoscente… dai come si chiama… quello che ha inculato i soldi a l’amico, quello che s’è fregato il rame a casa di quel vecchiarello…

E poi, se qualcuno si mette a spacciare?
Leverà un pensiero ai vostri figli, che avranno meno problemi per trovare una canna, che sicuramente sarà molto meglio della merda che gli mettete in testa in famiglia o che gli si mette in mente accendendo la televisione.

E se spacciano droghe pesanti, robe che ammazzano?
Se qualcuno lo farà, sarà una merda come ce ne sono tante già tante, di italianissimi. Stanno da ogni parte. O ti vanno bene solo quando ti raccolgono i pomodori, ti fanno la legna per riscaldarti, ti ristrutturano la casa, o puliscono il culo ai tuoi vecchi? E’ ovvio che ci sarà qualche pezzo di merda, ma lo sarà come coloro che ammazzano avvelenando i terreni, sbattendo una famiglia fuori di casa al gelo,  o buttando in mezzo alla strada un operaio e via dicendo.

E si, perché gli operai vengono sbattuti in strada proprio perché arrivano quessi che ci rubano il lavoro
No coglione! L’operaio viene sbattuto in mezzo ad una strada perché c’è il padrone che non glie ne frega un cazzo di chi lavora, che, nel momento in cui, sfruttare gli costa di meno da un’altra parte, va da un’altra parte e vaffanculo a tutti.

Ma, in ogni caso, ci rubano il lavoro!
Ma quale lavoro! Di che cazzo parli! Che lavoro fai? Il lavoro, questo lavoro,  va in base alle forme di sfruttamento capitalistico, che si fondano essenzialmente su tre componenti: la forza lavoro, appunto, gli investimenti, e le materie prime. Tu, italiano del cazzo che tanto ti lamenti e blateri, di tutto ciò non hai, da un punto di vista capitalistico, un cazzo! Forza lavoro: ci sono paesi che ti superano per milioni di unità! Investimenti: hai un debito pubblico da paura e campi grazie al fatto di far parte del blocco occidentale che ti sovvenziona per il ruolo geopolitico che ricopri nel Mediterraneo. E soprattutto materie prime: non ne hai niente e le vai a rubare proprio in quei paesi da cui provengono quelle persone.

Ma in quei paesi, mica glie l’ho detto io di scannarsi tra di loro
Si glie lo dici tu, indirettamente. Vendendo il tuo governo armi, sovvenzionando e corrompendo i governi locali. Destabilizzando i paesi per poter meglio rubare le risorse prime di cui ha bisogno il tuo fottutissimo mondo capitalistico.

Quindi questi che arrivano so tutti bravi?
No, non lo sappiamo. Sono semplicemente sfruttati come me, come te, anche se sei un coglione. Non sono né bravi, né cattivi. Sono persone con dei bisogni, che molto probabilmente sono simili ai tuoi; ed i cui bisogni sono alla mercede dei tuoi stessi sfruttatori.

E come cazzo li dobbiamo accogliere, se non abbiamo niente neanche per noi?
Con qualcosa che non ha niente a che spartire con gli euri, con gli Stati, con i fondi europei, con le direttive comunitarie e con le leggi. Con la solidarietà! Che si deve a chi viene da determinate situazioni.

E poi?
E poi capire che il mondo da cui fugge, è un mondo che ha dinamiche, più cruente, ma con simili ruoli in campo rispetto alla tua sopravvivenza quotidiana, difficoltosa certo, ma quasi sempre non drammatica come la sua. Capire che chi lo affama è un padrone o un governo, che, forse più lievemente, a casa tua, con te fa lo stesso. Un padrone o un governo che ti sfratta, ti licenzia, ti tartassa. Capire che la sua fuga può essere anche una lotta con cui puoi entrare in contatto. Capire che lui, lei, che attraversa il mare o migliaia di chilometri nascosti in una stiva, rischiando di morire, come molto spesso avviene purtroppo, rischia tutto, si mette in gioco, per migliorare la sua vita. Renderti conto che tu, che loro maledici, non lo fai più, non rischi un cazzo, non scendi più in strada, non mandi a fanculo il tuo aguzzino, non metti in gioco niente della tua vita per migliorare la tua e la vita del resto della società. Da loro puoi capire che la vita va affrontata, rischiata. Con loro puoi fare un viaggio che non è in mare, ma è un viaggio nella lotta verso una società più libera e più equa per tutti, tu e loro, noi!

Posted in critica radicale.