In questi giorni è uscita la notizia che il gruppo consigliare del Pd al Comune di Giulianova, ha avanzato la proposta di creare appositi spazi per i writers in città, coprendo, in tal modo, tutte le scritte contro le forze dell’ordine, contro le istituzioni, contro i fascisti, contro i devastatori dell’ambiente, ecc… che sono presenti in diverse parti della cittadina adriatica. Ovviamente questa proposta sta raccogliendo il consenso di tutto il consiglio comunale che, in tal modo, coglie due piccioni con una fava. Da una parte le istituzioni combattono quello che loro definiscono “degrado”, dall’altra sembrano concedere spazi ai giovani per esprimersi.
Sul primo punto è ovvio che i muri che esprimono pensieri, critiche, rabbie non sono degrado. Degradante, tutt’al più, è come i politici gestiscono le nostre vite, i luoghi insalubri dove ci fanno vivere, con lo stato pietoso, ad esempio, di mari e fiumi. Degradanti sono i servizi che non ci sono e quando ci sono sempre più scarsi e scadenti ed infine degradanti sono i lavori che ci costringono a fare, sempre più sotto ricatto e sempre meno pagati.
Sul secondo punto, invece, tocca soffermarcisi un po’ di più. Perché se tutti ci accorgiamo che il vero “degrado” è la vita che ci vogliono far fare, la concessione di spazi in cui potersi “esprimere”, da qualcuno, ingenuamente, potrebbe essere recepita come un’apertura dell’amministrazione comunale all’esigenze dei giovani.
Falso! E, per di più, è un inganno!
Un inganno bello e buono, perché con la scusa di abbellire di murales la città, verranno cancellate tutte le scritte che esprimono il reale sentimento di questa città, delle sue strade, di chi le vive. Ed inoltre, non solo verrà cancellato il reale sentimento “della strada”, ma verrà ricoperto e sostituito, come rimarcato nel regolamento proposto dal Pd, solamente da quelle “opere” che avranno rispetto dell’ordine pubblico. È certo: sui muri ci deve essere solo quel che va bene al padrone!
Inoltre, alla responsabilità delle istituzioni che vogliono azzittire ogni forma di espressione, si aggiungerà la complicità di chi, “giovane artista”, si presterà a quest’opera di scribacchino della volontà di chi comanda.
Non si dovrà permettere, ai padroni ed ai loro leccaculo, di decidere quel che è consentito o meno scrivere sui muri della città, perché sarebbe l’ennesimo furto che ci fanno a danno nostro e dei luoghi che ogni giorno viviamo.
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