Skip to content


Presentazione di Mastodon

“Siamo nella situazione in cui parlare di social network significa solo identificare i social network commerciali”, che “hanno acquisito un ruolo preponderante” nella comunicazione online, anche all’interno dei movimenti sociali, i quali “dopo la chiusura di Indymedia non sono stati capaci di proporre una piattaforma finalizzata all’open publishing non commerciale”. Ma “profilazione di massa, gamificazione, manipolazione delle informazioni e impossibilità della gestione dei propri contenuti sono solo gli elementi problematici maggiormente visibili” dell’uso di Facebook, Twitter &c. E allora perché non provare a ribaltare il tavolo?

E’ questa la considerazione che ha mosso “un gruppo di lavoro di hacktivist* e militant” provenienti da “centri sociali, circoli anarchici, esperienze sociali autogestite e hacklab”, alcuni provenienti proprio dall’esperienza di Indymedia, che a partire da un dibattito sviluppatosi “nelle assemblee del Circolo Anarchico C. Berneri di Bologna, dello spazio sociale Xm24, del collettivo HacklabBo e nelle discussioni della mailinglist Hackmeeting” hanno deciso di mettere in funzione un social network libero e autogestito.

Ne parliamo con il collettivo Bida a Giulianova alla Casa del Popolo

Posted in casa del popolo.