Ieri dunque Salvini è tornato in Abruzzo. Come tappa del suo tour estivo e con la massima attenzione mediatica e politica per la “crisi di governo” che si sta consumando.
La tappa abruzzese doveva essere ben più ampia del comizio di Pescara, con passaggi in riva al mare in diversi punti della costa.
La sera prima della visita del vice-premier, però, uno stabilimento che lo avrebbe dovuto ospitare, a Fossacesia nel chietino, è stato fatto oggetto di lanci di sassi ed escrementi, con biglietti contro Salvini, il decreto sicurezza e più in generale le sue politiche.
Fin da subito il coro di sdegno e indagatore per capire chi mai fosse stato a “voler attaccare la democrazia”, non consentendo a qualcuno di poter parlare.
Tutti ad indagare ed a chiedersi chi sono mai “questi vandali”, che rovinano la quiete delle cittadine, che si pongono al di fuori del dibattito civile.
Ma chi saranno mai???
Bene, ve lo diciamo: siamo noi!
Si, proprio noi.
Ma no, che avete capito… non i redattori di queste righe, né tantomeno qualche congrega militante si presume ci sia dietro questo sito…
No, diamine!
Siamo stati noi, chiunque ha in odio il leghista e le sue politiche. Chiunque non ne può più delle discriminazioni, delle morti innocenti, del non poter più far sentire la propria voce. Chi non ne può più delle barbarie.
Siamo stati noi a compiere un’azione semplice, mirata, giusta. Un’azione che chiunque può fare.
Per questo, ogni persona di buon cuore che si sta chiedendo chi fossero l’altra notte a Fossacesia, si può rispondere che era semplicemente qualcuno come lui, che si è armato di coraggio ed ha fatto qualcosa che andava fatto. E che quindi, anche chi se lo sta chiedendo, potrebbe e dovrebbe fare.
Ma l’azione di Fossacesia ci da anche un paio di altre indicazioni.
La prima è che ai carrozzoni politici che si andranno formando, soprattutto in questa fase di “crisi governativa”, contro (diranno) le politiche leghiste, dopo che hanno contribuito a crearle, vi sono mille alternative e mille modi per non parteciparvici, ma, al tempo stesso, fare reale resistenza alla Reazione che avanza.
La seconda è che il contrasto alla cloaca leghista, non si deve necessariamente fare sul terreno che loro stabiliscono: tante volte la piazza del convegno, finendo ad essere relegati in un angolo, chiusi tra le guardie e l’autoreferenzialità. Ma vi sono mille luoghi e tempi per poterlo contrastare, anche non direttamente, anche nelle complicità, anche negli interessi, anche prima e dopo… ed ognuno/a è dotato di intelligenza e fantasia per fare i propri ragionamenti al riguardo. E queste indicazioni valgono in assoluto, ma anche, in particolar modo, in quest’estate in cui il vice-premier frequenterà diverse spiagge….
Per concludere, agli uomini ed alle donne di buon cuore che hanno fatto quell’azione l’altra notte a Fossacesia, dobbiamo dire solo grazie. Ma non perché hanno fatto qualcosa per noi, al posto nostro.
Ma perché, molto semplicemente, ci hanno mostrato che i bastoni tra le ruote della Reazione che avanza si possono mettere. Si devono mettere. Ed a metterli possiamo essere chiunque, possiamo essere noi, con un minimo di volontà e buon cuore, senza deleghe. Se realmente vogliamo far invertire la rotta all’abominio che stanno vivendo i nostri tempi.
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