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No Elettrodotto

elettrodottoDa diversi giorni va avanti la campagna di mobilitazione degli abitanti e dei solidali che si oppongono alla costruzione del mega elettrodotto “Villanova-Gissi” nel territorio chietino-pescarese. La determinazione di questi giorni ha fatto sì che le persone che si oppongono alla costruzione di questa opera devastante, riuscissero a bloccare gli espropri che gli incaricati di Terna intendevano fare nei territori. Tutto ciò, nonostante la complicità dei politici locali che, tramite i loro manager, avevano dato in passato carta bianca alla Terna per installare i tralicci e quindi distruggere il territorio. Nella giornata di ieri, inoltre, si è tenuto un incontro al palazzo della regione a Pescara, tra le istituzioni, Terna ed una rappresentanza di chi si oppone, che si è risolto con un nulla di fatto. Così, il comitato spontaneo che si è creato per opporsi alla costruzione dell’elettrodotto, ha nuovamente fatto riferimento alle prossime date in cui dovranno essere eseguiti gli espropri, per bloccarli, per salvaguardare il territorio e la vita di chi ci abita.

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Per le strade di Giulianova

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Con i nostri compagni

095145527-411e726f-710e-4c22-b54a-234b42b5ec47Da stamattina sono in corso le operazioni di sgombero del Corvaccio e della Rosa Nera, a Milano. Durante la mattinata si sono radunati un buon numero di compagni e solidali fuori dalle occupazioni. Vi sono stati scontri e cariche, con un centinaio tra compagni e abitanti del quartiere che hanno tenuto impegnate le forze dell’ordine per qualche ora. Alcuni compagni stanno resistendo sul tetto del Corvaccio. A fine mattinata sono stati eseguiti numerosi fermi: 3 compagni sono stati tratti in arresto per resistenza, gli altri denuciati a piede libero.

Una diretta con un compagno di Milano

Ascolta da Radiocane

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Kurdistan nell’occhio del ciclone

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Durante la manifestazione

scioperoDurante la giornata per lo sciopero sociale, anche a Pescara qualche migliaia di persone, in gran parte studenti, percorrono durante la mattinata le vie centrali del capoluogo adriatico, per protestare contro le politiche attuali del governo e, più in generale, contro il sistema capitalistico. Durante il percorso, la sede della banca d’Italia viene imbrattata con vernice rossa e un gruppetto di fascistelli che stazionava ai bordi del corteo, viene allontanato in malo modo. In serata poi, a Lanciano, viene contestato il ministro dell’agricoltura, Martina.

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Roma – Corrispondenza da Tor Sapienza

Tor Sapienza, esempio di architettura concentrazionaria. Piccolo quartiere disperso nell’immensa periferia romana. Case popolari, edifici disposti ad anello, con un unica via di accesso ed un unico bar come punto di ritrovo. Il cento di prima accoglienza (per minori non accompagnati, richiedenti asilo e misure alternative al carcere minorile) lo hanno piazzato lì, al centro della discarica sociale costruita trent’anni fa, ma è corpo estraneo anche ai codici condivisi del ghetto, unico edificio in qualche modo collegabile allo Stato, altrimenti ritiratosi da questo suo lembo estremo. Un edificio in cui vivono dei poveri considerati privilegiati perché hanno tetto e pasti assicurati.

É in questo luogo, che martedì scorso dopo un’assemblea pubblica una parte degli abitanti ha protestato contro il centro di accoglienza ed alcuni lo hanno attaccato con bombe carta. Continued…

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I numeri dell’accusa

Nell’Aula Bunker del carcere della Vallette, quattro ore abbondanti di requisitoria sono servite a Rinaudo e Padalino per confermare l’impianto accusatorio costruito contro Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò. Attentato con finalità di terrorismo, attentato terroristico con ordigni micidiali ed esplosivi, detenzione e trasporto di armi da guerra, danneggiamento a mezzo incendio e violenza a pubblico ufficiale sono quindi i reati contestati che tradotti applicando le regole dell’aritmetica penale hanno portato i due Pm a richiedere pene di 9 anni e sei mesiper tutti e quattro i compagni. Per quanto riguarda le parti civili invece, Ltf richiede per l’azione di sabotaggio contro il cantiere di Chiomonte la cifra “simbolica” di 50 mila euro, Sap e Avvocatura dello Stato si sono invece riservate di fare i loro conti successivamente.

Mentre in Aula Bunker si davano tutti questi numeri, un lungo corteo ha attraversato le strade di Torino: uno “sciopero sociale” che ha visto manifestare migliaia di persone in più di 20 città. Sotto la Mole, oltre le scritte, gli slogan e gli interventi che se la prendono con le politiche del governo Renzi su scuola, lavoro e casa, molti sono stati anche quelli dedicati alla lotta No Tav, alla solidarietà con Chiara, Niccolò, Claudio e Mattia e al rilancio dei prossimi appuntamenti in vista della sentenza del 17 dicembre.

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Il popolo kurdo tra resistenza e rivoluzione

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Che scuup!

???????????????????????????????Ieri sulle pagine di carta straccia locale c’era un articolo, in cui c’era scritto che due anarchici saranno processati (in questi giorni è stata fatta l’udienza filtro) nel prossimo anno, perchè nel 2008 i manifesti elettorali dei porci che sgomitavano per l’elezione regionale, furono coperti da manifesti che invitavano a non votare nessuno. Allora i giornalacci raccontavano così quell’azione. Se vien da ridere per questo lavoro di “intelligens” (la risata di sberleffo e di scherno va equamente condivisa tra sbirri e magistrati), che arriva a processare dei compagni per un attacchinaggio di quasi sette anni fa!, vien da chiedersi con quale criterio i giornalisti pubblicano queste notizie. E sì, perchè dei svariati processi che ci riguardano, vengono resi pubblici forse solo quelli più “esotici”, forse quelli che tendono a screditare, forse quelli che il chiacchiericcio di città sente in tribunale, o forse, molto più semplicemente, quelli di cui la questura fa la velina. Guarda caso, qualche giorno fa si è concluso in primo grado un processo contro tre compagni, di cui ovviamente non è stata data notizia (e non è che ciò ce ne freghi molto…), il cui oggetto del reato  era anche un articolo che riguardava i giornalisti. Questo articolo lo ripubblichiamo qua sotto, tanto per farvi un’idea, e lasciamo a questo scritto alcune semplici considerazioni. Per quanto riguarda invece quest’ultimo processo balzato agli onori della cronaca? Beh, ovviamente, ai compagni sotto processo va tutta la nostra solidarietà. E per il fatto in questione? Beh, se qualcuno ha coperto quelle facce di merda dei politici con manifesti in cui si invitava a non andare a votare e, per di più, si invitava ad autogestirsi le proprie vite, ha fatto solo bene! Anzi, come si dice dalle parti nostre, troppo poco…

f(R)eccia

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A chi sta provando la nostra stessa rabbia

sbirriIn questi ultimi giorni l’attenzione un po’ di tutti si sta focalizzando, a ragione, sulle violenze che lo Stato, tramite i suoi apparati, sta compiendo ai nostri danni. Parliamo degli operai manganellati, dell’assoluzione degli assassini di Stefano Cucchi e, in generale, della protervia con cui chi governa vuole imporre le sue scelte ai nostri danni. Ovviamente, quando lo strappo è così netto ed evidente, non può che provocare delle reazioni. Quando cioè il potere si leva la maschera e si mostra orribilmente con i suoi manganelli e le sue auto-assoluzioni non può che creare, perlomeno, un moto d’indignazione. Ed è quello che stiamo vivendo.
Non ci dilunghiamo quindi su questo aspetto, perchè a chi è toccato nella coscienza da questi avvenimenti, non serve certo che noi queste cose le andiamo a spiegare. Ed a chi non lo è, invece, non abbiamo proprio nulla da dire. Anzi, quest’ultimi forse staranno dall’altra parte della barricata rispetto alla nostra, e rispetto a chi si è sentito toccato da cotanta violenza e dalla sua giustificazione e legittimazione.
Ma con gli uomini e con le donne di buon cuore, che in quei momenti, in questi momenti, stanno provando la nostra stessa rabbia, viene da condividere un pensiero: Continued…

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