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a minuscola. Una vita per l’autonomia proletaria. Salvatore Ricciardi.

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Che cosa voleva dire avere vent’anni nel luglio ’60? La realtà proletaria romana e la nascita dei comitati di quartiere; i gruppi, l’autonomia e le forme di lotte; la formazione della colonna romana delle Brigate Rosse e il carcere speciale. Una chiacchierata con Salvatore Ricciardi.

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Posted in critica radicale.


Sui processi in videoconferenza

opuscolo videoconferenzaQui trovate l’opuscolo “Sui processi in videoconferenza” che potete scaricare, impaginato per la stampa. Oppure lo potete venire a prendere alla Casa del Popolo di Giulianova, in corso garibaldi 117 a Giulianova paese.

Introduzione
“Non bisogna aver paura del progresso e della tecnologia […] c’è il problema della sicurezza”

Ancora una volta lo stesso mantra: progresso e sicurezza. Progresso oggi è sinonimo di una ricerca di strumenti e metodi volti esclusivamente a consolidare i privilegi dei propri padroni e quindi a reprimere gli esclusi. Di conseguenza la nostra sicurezza risiede esclusivamente nelle nostre mani e nella capacità di costruire legami di solidarietà e complicità forti tra esclusi, ossia in un luogo diametralmente opposto alle loro strade piene di divise e telecamere, alle loro stanze dei monitor. Continued…

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Musica popolare

concerto 9 luglio

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Tre giorni a luglio: l’organizzazione della rivoluzione spagnola

milicianos-anarquistasSpagna 1936: Guerra e Rivoluzione. Il 19 luglio del 1936 il “levantamiento” di Franco fallisce in tutti quei territori che seppero oppore resistenza ai militari golpisti.

In questa intervista Augustin Guillamón, storico catalano, autore del libro I Comitati di difesa della CNT a Barcellona (1933-1938), ci racconta gli eventi che portarono alla rivoluzione spagnola e al suo fallimento.

A Barcellona la popolazione in armi riuscirà in soli due giorni a spazzare via i militari e a confinare la polizia nelle caserme. I Comitati di Difesa della Cnt furono fra i principali attori di quella rivoluzione, prima organizzando clandestinamente l’insurrezione e poi combattendo affinché essa potesse proseguire. Una rivoluzione messa in pericolo dalle lotte egemoniche per il potere nella retroguardia antifascista e dalla scarsa preparazione delle organizzazioni anarchiche per gestire la situazione post-rivoluzionaria.

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Posted in anarchismo.


Le polpette

«20/6/2014

Le Vallette

E di cosa volete che si parli in galera, due a due o tre a tre ben allineati, misurando a passi svelti la distanza tra un muro e l’altro del cortile? Di tribunali ed avvocati, di carceri ed indulti che non arrivano mai. E di poco d’altro: il resto è riservato alla penombra delle celle, quasi a voler rappresentare nella scelta ripetitiva del discorso la frattura dolorosa tra dentro e fuori. Fuori la vita ha toni e sfumature, orizzonti e mille cose da fare e da dire e da pensare; dentro la vita è carcere, solo carcere.

Infatti, giusto ieri mattina, nel cortile, pure io stavo parlando di galera come tutti, e mi trovavo a sostenere che, se proprio si deve finire dentro, meglio mille volte la prigione dove ci trovavamo in quel momento a passeggiare insieme che il carcere immenso della mia città. Galera per galera, spiegavo, qui almeno dal carrello si riesce a mangiare quasi benino e pure chi non ha i soldi per fare la spesa e cucinare in cella può tirare avanti senza rovinarsi troppo lo stomaco e l’umore: dalle mie parti invece, da quel che ricordavo e da ciò che mi era stato raccontato più di recente, col carrello ti servon merda, variamente condita e presentata, ma più o meno invariabilmente merda.

Ed è bastato nominarlo ieri in cortile, il carcere della mia città, per renderlo vero: sveglia presto questa mattina, «trasferimento!», ed eccomi qui alle Vallette. Continued…

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Lettere dal carcere di Pescara

Cari compagni/e di ampi orizzonti, vorrei che molti condividessero queste idee.
Le novità dal lager di Pescara sono che l’impresa del sopravvitto ha aumentato senza preavviso il prezzo delle bombolette del gas, portandolo a 1,90 euro… contro 1,30 euro del mese scorso. Giustamente è scoppiato un puttanaio; non tutti si possono permettere di spendere tutti quei soldi!!!  “Loro” si sono giustificati dicendo che le vecchie bombolette non sono più a norma e che le nuove possiedono una valvola di sicurezza per non far fuoriuscire il gas…
“Tanto di cappello” per la salvaguardia della “nostra salute”, ma per lo meno ci potevano avvertire e consultare!!! E non rispondere “se volete cucinare è così”. Molti di noi non hanno potuto telefonare alla famiglia, visto che i soldi che avevano sul libretto sono stati “ritirati senza avviso”. Giustamente noi tutti come risposta abbiamo deciso di fare lo sciopero di tutta la spesa per una settimana: un piccolo danno di 10mila euro che, di sicuro, avrà rotto i coglioni a questi indegni che ci sfruttano. È anche ovvio che su 93 celle ce n’è stata una che comunque ha fatto la spesa, ma, come si dice: se non esisteva il Giuda non esisteva nemmeno il Cristo. Continued…

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Benefit prigionieri anarchici

5 luglio concerto

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Riesame

Il Tribunale del Riesame ha in buona parte confermato le misure cautelari emesse dal GIP il 3 giugno scorso. Escono dal carcere, ma per andare agli arresti domiciliari, Beppe, Daniele, Francesco, Marianna e Nicolò .

Confermata la misura per tre delle quattro persone che già si trovavano ai domiciliari.

Rimangono in carcere Andrea, Fabio, Michele, Paolo, Toshi, Chiara, Claudio e Niccolò.

Per scrivere a tutti loro:

Andrea Ventrella C.C. Via Port’aurea, 57 – 48121 Ravenna;

Paolo Milan e Toshiyuki Hosokawa C.C. Località Les Iles, 14 – 11020 Brissogne (Aosta);

Michele Garau C.C. Strada Quarto Inferiore, 266 – 14030, località Quarto d’Asti, Asti;

Fabio Milan C.C. Via del Rollone, 19 – 13100 Vercelli;

Niccolò Blasi C.C. San Michele strada Casale, 50/A – 15121 Alessandria;

Zenobi Chiara e Alberto Claudio C.C. Via Maria Adelaide Aglietta, 35 – 10151, Torino;

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Tre euro all’ora. Sciopero alla Dielle di Cassina de’ Pecchi

10449957_235266853351128_6465476510332087445_nCassina de’ Pecchi. Un’ordinaria storia di sfruttamento sul lavoro: salari da fame, totale assenza di norme di sicurezza e il ricatto del permesso di soggiorno. Da un mese e mezzo i lavoratori della Dielle sono in sciopero. Uno sciopero in cui si ritrovano la gioia e la rabbia della lotta.

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All’attenzione del Sig. Gariglio

Questa lettera arriva da Andrea che si trova rinchiuso nel carcere di Ravenna per l’inchiesta del 3 giugno. L’ originale di questo scritto è stato inviato direttamente al destinatario, Davide Gariglio, Segretario regionale del P.d. che aveva preso parola alla notizia dell’operazione di polizia. Consapevoli della molte buste che intasano la casella delle lettere della Segreteria e della facilità con cui la posta va perduta, ne pubblichiamo qui il contenuto.

Ravenna, 13 Giugno 2014

Cortese Sig. Gariglio,

Leggo solo oggi il comunicato stampa con il quale lei ringrazia magistratura e forze dell’ordine per la retata anti-anarchici di dieci giorni fa.
Lo leggo solo ora giacché, essendo uno dei sovversivi arrestati in quella operazione, mi trovo chiuso in una cella a varie centinaia di chilometri di distanza dalla nostra città: e qui le informazioni giungono smozzicate e in perenne ritardo.
Continued…

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