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Da una lettera dal carcere di Pescara

[…] Io devo dire che sto molto bene, non tanto perché sto in galera, ma più che altro perché da quando mi è arrivato quel comunicato del coordinamento detenuti, a differenza dell’altra volta, mi sono a attivato al 100% per organizzare una protesta senza precedenti qui a pescara, facendo fotocopie e divulgando comunicati, all’esterno l’aiuto di mio padre e qui dentro l’aiuto di certi compagni.
Il risultato? dal 5 ci siamo mobilitati tutti con battiture a go go 3 volte al giorno e grazie ai comunicati che mio padre ha mandato agli organi di disinformazione, siamo finiti anche sul giornate locale (“il centro” de l’11 aprile).
Questo articolo è stato per i compagni come benzina sul fuoco, creando entusiasmo e voglia di lottare punto. oltre alla battitura avevo promosso anche lo sciopero della fame, ma sai non si può avere tutto dalla vita…
Da un po’ ho iniziato a scrivere per un giornale che si fa qui all’interno che si chiama “voci di dentro”, nulla a che vedere con l’opuscolo o materiale del genere, però in tutto quello che scrivo io c’è tutto il pensiero che ci accomuna, infatti, nei due articoli che ho scritto ho preso spunto molto da invece e da qualche lettera che mi hai mandato. (…)
Ho deciso di scrivere su questo giornale soprattutto perché oltre a girare in tutti i lager di questo paese, circola anche all’esterno, quindi sapere che quello che penso possa definire nelle mani dio qualche borghese o politico del cazzo mi da forza ed entusiasmo.
Un abbraccio sincero da un ribelle vero.
13 aprile 2014
dall’ultimo numero di Olga

Posted in anticarceraria.