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Michele trasferito

«Piacenza, 20 settembre 2014

Dopo il trasferimento di Andrea per chissà quale meta, ecco anche il mio turno ad appena un giorno di distanza. Non so se i tre rapporti disciplinari a mio carico, la faccenda dei saluti e del giornaletto, possano aver influito, però ieri mi hanno fatto preparare le masserizie e caricato sul blindato. Sono partito intorno alle 15, e alle 17 mi trovavo già a Piacenza. Di qualsiasi articolo in mio possesso ho potuto portare in cella solo una piccola parte: tre paia di calzini, tre magliette, tre libri etc. Le mie irose proteste e la pretesa di avere una copia scritta del regolamento interno mi sono valse una risposta dell’ispettore che mi ha informato che il regolamento interno non esiste! Il limite alla disponibilità dei miei effetti era stato giustificato come restrizioni necessarie a condividere dei piccoli spazi, invece mi trovo in cella da solo.  

Le dimensioni sono pressoché le stesse di Asti e Torino, ma le condizioni igieniche, lo stato della struttura e il malfunzionamento generale fanno quasi invidia ai Nuovi Giunti delle Vallette. Devo ancora farmi un’idea d’insieme ma posso descrivere la sezione per sommi capi: un corridoio lordissimo con 20 celle e 5 in disuso, tutte su un lato del corridoio, per due persone; pessimo stato delle suppellettili, bagni chiusi con un pezzo di lamiera ondulata come porta e mancanza dei più elementari oggetti utili alla pulizia, come secchi, stracci o scope utilizzabili; sull’altro lato del corridoio, ci sono un lavatoio puzzolente, scrostato e completamente coperto di muffa, una saletta disadorna con un vecchio calcio balilla non funzionante e con un ping pong, una sala con il frigo e dei materassi marci depositati sul pavimento; infine in mezzo al corridoio, dal lato delle celle e più o meno davanti alla guardiola, ci sono docce dalle quali scorre acqua quasi sempre fredda. In questo vecchio padiglione ci sono sei sezioni. Dimenticavo: alle finestre ci sono delle griglie con quadratini dal lato inferiore ad un centimetro. Bene … sono passato da una sezione per definitivi in ottime condizioni ad una per imputati, seppure aperta, davvero rovinosa. Mi sembra di ricominciare la detenzione. Naturalmente in un paio di giorni mi abituerò, non c’è problema … non ci siamo lamentati finora e non inizieremo adesso perché non abbiamo motivi. Son di buon umore, in buona salute e intento a guardarmi intorno, per superare l’iniziale disorientamento e valutare come organizzarmi per la permanenza.

Michele»

Questo un breve estratto di una lettera inviataci da Michele, appena arrivato nel carcere di Piacenza. Il nuovo indirizzo a cui scrivergli è:

Michele Garau C.C. strada delle Novate, 65 – 29122 Piacenza.

Michele è uno dei compagni arrestati il 3 giugno a Torino, nell’operazione repressiva tesa a colpire la lotta contro gli sfratti. Se volete leggere qualche analisi, scritte dai compagni su questa lotta, le trovate su Macerie.

Posted in anticarceraria, qui è altrove.