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Dallo stesso lato della barricata

In questi giorni stanno arrivando le denunce per il corteo No Snam, dello scorso 21 aprile a Sulmona. Un compagno è stato denunciato per imbrattamento, rifiuto di fornire le proprie generalità e resistenza a pubblico ufficiale. Un altro per minacce e lesioni a pubblico ufficiale.
Queste le carte.
Per raccontare la realtà, invece, bisogna partire dalla parte finale di quel corteo. Infatti, a corteo abbondantemente concluso, mentre stavano terminando gli interventi dal palco, un manipolo di digossini accerchia e trattiene con veemenza un compagno. Il tutto, con la scusa di doverlo identificare. Il tutto in mezzo a centinaia di persone che stavano tranquillamente chiacchierando al termine della manifestazione. Il gesto violento delle forze dell’ordine genera la risposta della piazza, con decine di persone che cercano di riprendersi un proprio compagno. Di quei momenti è la denuncia contro l’altro compagno, preso a caso tra decine di persone che risposero alla violenza poliziesca. Forse, non proprio a caso, visto l’intento di voler colpire chi maggiormente si espone… ma tant’è!
Il dato che emerge con forza e chiarezza da quella giornata, e dalle denunce che stanno arrivando, è la volontà della Questura di provocare ed attaccare, seguita a ruota dall’attività giudiziaria. Teniamolo bene in mente, per il prosieguo della lotta, laddove si insedierà il cantiere Snam e vi saranno forze dell’ordine e magistratura a difenderlo ed a reprimere. Iniziamo a definire, fin da adesso, i ruoli delle parti in campo: chi difenderà la terra e le vite di tutti, e chi difenderà solo gli interessi dei distruttori.
Perchè, al corteo a Sulmona, a riprenderci quel compagno dalla violenza degli sbirri eravamo in tanti e in tante, così come lo saremo a difenderli dagli attacchi dalla magistratura.
Perchè se ci vogliono dividere in buoni e cattivi, si sbagliano di grosso. Perchè chi lotta si guarda negli occhi e procede spalla a spalla e sa riconoscere chi sta questo o da quell’altro lato della barricata.

Posted in nocività, repressione.