Dopo i diversi fogli di via arrivati nell’ultimo anno tra Teramo e Giulianova, la Questura locale continua nella sua opera Repressiva, notificando l’Avviso Orale ad un compagno. L’Avviso Orale è una sorta di monito che le autorità fanno a chi da fastidio, su precedenti penali o anche semplici segnalazioni di polizia (con immense forzature), di “cambiare la propria condotta”. Pena la Sorveglianza Speciale, in cui vi sono i domiciliari notturni e tutta una serie di altre restrizioni tese a controllare, reprimere ed isolare l’individuo sottoposto. Negli anni sono stati diversi gli Avvisi Orali distribuiti dalla Questura teramana: a persone per i più svariati motivi, ma anche e soprattutto ad ultras e compagni. E, in passato, un compagno è stato anche sottoposto per un paio di anni alla Sorveglianza Speciale, a cui poi fu anche richiesta, senza esito. Ed anche un’altra compagna, solo per parlare delle nostre parti (perché purtroppo sono molti i casi), è stata sottoposta alla Sorveglianza speciale.
Con tali forme repressive, quel che si vuol colpire, è l’individuo in quanto tale, la sua condotta. Ed è quello che la Repressione intende isolare. Tant’è che chi è sottoposto alla Sorveglianza Speciale non può frequentare pregiudicati o stare in gruppi di più di cinque persone. Tali misure sono, in poche parole, “misure di sicurezza” tese ad individuare ed annientare ciò che da fastidio a quest’ordine prestabilito. Fondato sulla sopraffazione, l’ingiustizia e la sottomissione.
L’Avviso Orale è la prima minaccia, di questo percorso Repressivo della Sorveglianza Speciale, che lo Stato fa.
Sta a noi, non lasciarci intimorire dalle sue minacce ed efferatezze.
Sta a noi ragionare, organizzarci e controbattere alla morsa repressiva.
E sta a noi, soprattutto, esser solidali e complici con chi viene colpito da queste misure.
BREVI LOCALI
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