Molte volte, non sempre fortunatamente, i contesti con cui andiamo ad interagire, come compagni e compagne, ci vedono abbastanza marginali rispetto a quella che è la situazione concreta e reale. Ultimamente, ad esempio, in un interessante dibattitto, si discuteva su quale poteva essere il nostro ruolo nelle varie situazioni di conflittualità che si vanno a creare nel mondo del lavoro o, più generale, in situazioni di lotta di classe. E si rimarcavano, giustamente, le difficoltà, in primis nell’interazione, ma poi, superato questo scoglio, nell’apportare contenuti e pratiche in questi contesti di lotta. E queste considerazioni erano avvallate da tutta una serie di esempi e racconti di compagni che negli anni si sono sbattuti, e non poco, in questi ambiti.
Ma non sempre è così, fortunatamente. Non sempre, per capirci, si possono trovare queste difficoltà comunicative e di consenso attorno a dei contenuti e, forse, attorno a delle pratiche. Di esempi ne facciamo uno solo (ma se ne potrebbero fare diversi), perché è dove vogliamo incentrare il nostro discorso. E ci riferiamo alle varie lotte che ci sono nei territori contro le devastazioni ambientali, contro i profitti delle multinazionali e contro la complicità della politica istituzionale. Continued…









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