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Una pistolettata ad Adinolfi e un calcio in bocca ai complottisti

fonte: anarchaos.org

Qualcunque cosa si pensi della Federazione Anarchica Informale – e chi scrive queste riflessioni è da qualche anno critico, mai sulle pratiche, figuriamoci sugli obbiettivi, sempre meritori e trattati anzi fin troppo bene, ma sull’individualismo e sul nichilismo, preferendo il vecchio sano insurrezionalismo di massa – non si può negare che il processo per la gambizzazione di Adinolfi ha segnato una svolta cruciale e da oggi in poi i complottisti se ne devono stare zitti.

Continued…

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11 novembre, i nostri martiri

Il primo maggio 1886, a Chicago, oltre 50.000 lavoratori proclamano lo sciopero per imporre al padronato le otto ore HaymarketMartyrslavorative. In un clima di tensione, e di numerose provocazioni poliziesche, si susseguono cortei, comizi ed iniziative varie. Il 3 maggio, davanti alle fabbriche Mc Cormick, in Haymarket square, si svolge un presidio di lavoratori per impedire azioni di crumiraggio, durante il quale prendono la parola gli esponenti più importanti del movimento operaio, tra cui i militanti anarchici, che consideravano la campagna per le otto ore solo come un primo passo verso la rivoluzione sociale. Al termine dell’iniziativa, alcuni agenti delle “forze dell’ordine” caricano i manifestanti, iniziando a sparare all’impazzata. Il risultato è di quattro morti e centinaia di feriti. Il 4 maggio 1886, ad Haymarket Square, a Chicago, durante un raduno di lavoratori\lavoratrici ed anarchici in solidarietà con i lavoratori\lavoratrici in sciopero, una bomba fu lanciata su un gruppo di poliziotti, di cui uno morì all’istante. Questo fatto fu usato dalle istituzioni come scusa per reprimere il movimento anarchico. Il processo che ne seguì portò alla condanna a morte per impiccagione di sette anarchici (due di loro furono in seguito graziati), poi riconosciuti innocenti, e ad una condanna a 15 anni. I condannati sono passati alla storia come “Martiri di Chicago”. August Spies, uno dei condannati, dopo la lettura della sentenza dichiarò:«Vostro onore, la mia difesa è proprio la sua accusa, miei presunti crimini sono la mia storia. Può condannarmi, però almeno che si sappia che nello Stato dell’Illinois otto uomini furono condannati per non abiurare la loro fede nel trionfo finale della libertà e della giustizia». Adolph Fischer, August Spies, George Engel e Albert Parsons vengono impiccati l’11 novembre del 1887.   Louis Lingg sfugge alla forca, a cui era stato condannato, suicidandosi in carcere il giorno prima dell’esecuzione. A Samuel Fielden e Michael Schwab, in seguito alla domanda di clemenza rivolta al governatore Richard James Oglesby, la pena viene commutata nell’ergastolo. Nel 1893 il governatore dell’Illinois, John Peter Altgeld, concederà loro la grazia. Stesso provvedimento riceverà Oscar Neebe, che invece era stato condannato a 15 anni. Il giorno del funerale dei martiri anarchici, il 13 novembre, 200 000 lavoratori e lavoratrici parteciparono con l’intento di commemorare il sacrificio degli anarchici assassinati dalla giustizia dello Stato. In seguito il movimento internazionale dei lavoratori, nel 1889 a Parigi, propose di ricordare in una giornata di sciopero generale fissata appunto per il primo maggio di ogni anno gli avvenimenti di Chicago. Questa data avrebbe dovuto rappresentare una scadenza fissa di lotta e per ricordare le vittime della repressione padronale. Insomma, il Primo Maggio avrebbe dovuto rappresentare una giornata di lotta e di memoria storica.

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“Là dove non arrivano le pistole della polizia, arrivano i coltelli del fascismo…”

intervista a un compagno di Atene

Siamo qui con un compagno di Atene, per carcare di capire qual è la situazione in città e in generale in Grecia in questo periodo, anche a partire dalla questione di più stretta e tragica attualità, la violenza dei fascisti. Potremo cominciare proprio dall’assassinio da parte di militanti di “Alba dorata” di Pavlos. Puoi raccontare un pò quello che è succcesso e qual è il contesto?

Comiciamo dall’assassinio del 18 settembre di Pavlos Fyssas, di un compagno antifascista di Amfiali, un quartiere proletario del Pireo da parte di un gruppo di neonazisti di “Alba dorata”. Si può dire che era un fatto tragico sì, che però era un fatto già previsto, una cosa che si aspettava che ad un certo punto succedesse. Nel senso che l’assassinio di Pavlos non è il primo assassinio realizzato dai neonazisti qui ad Atene e in tutta la Grecia durante gli ultimi anni.

Leggi l’articolo sul num. 27 di Invece – mensile anarchico –

Invece pag 7

Invece pag 8

 

 

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Teramo – Azione antimilitarista contro celebrazione degli “eroi” di guerra

fonte: informa-azione.info

Riceviamo da mail anonima e diffondiamo:

“TERAMO 4 NOVEMBRE. PRESENTAZIONE DI UN LIBRO SUGLI EROI DELLE GUERRE IN UNA SALA COMUNALE A MONTORIO AL VOMANO. COLLA NELLA SERRATURA DEL PORTONE D’INGRESSO, SUI MURI LE SCRITTE: 4 NOVEMBRE FESTA DEGLI ASSASSINI, ABBASSO LE GUERRE ABBASSO GLI ESERCITI, VIVA I DISERTORI VIVA AUGUSTO MASETTI.”

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Lettera di Davide

Pubblichiamo dall’ultimo numero di Olga, una lettera di Davide Rosci, dopo l’ultimo trasferimento.
Carissim* compagn*, Fratelli e sorelle carcerat*, torno a scrivervi questa volta non dal
carcere di teramo ma dall’inferno del mammagialla di viterbo. In soli otto mesi sono
stato trasferito cinque volte di carcere ed ora inizio a rompermi i coglioni. Un pacco
postale si fa meno giri di me.
Sono consapevole che lo stato mi considera un nemico ma questa è una vera e propria
tortura psicologica, non faccio in tempo ad abituarmi ad un ambiente che sono già in
partenza. Per l’ennesima volta utilizzano i loro infami sistemi fatti di inganni per non
farmi ribellare e credere di essere isolato. Continued…

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Spacca!

cineforum novembre

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Benefit Ex-Cuem

10-31 @ San Benedetto del Tronto

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50 anni fa il disastro del Vajont…

Un manifesto di qualche anno fa, che ci ricorda, tra le altre cose, chi sono i devastatori e i saccheggiatori. 

vajont

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Davide trasferito di nuovo al carcere di Viterbo

Davide Rosci è stato trasferito nuovamente dal carcere di Teramo a quello di Viterbo. Non sappiamo i motivi di questa ennesima infamia, né all’avvocato né ai famigliari è stato comunicato nulla. Ma li possiamo facilmente immaginare…

Di seguito la lettera scritta da Davide dopo il presidio fuori le mura del carcere di Castrogno il 14 settembre.

 

dal carcere di Teramo 

Carissim* compagn*

Vi scrivo a distanza di poche ore dal presidio che i solidali hanno organizzato all’esterno del carcere di Castrogno (Teramo).

Grazie al volantinaggio che ha preceduto l’iniziativa molti erano a conoscenza dell’arrivo dei solidali e tanta è stata la gioia alla loro vista.

La settimana si era aperta con una discussione molto partecipata per parlare dei temi della mobilitazione lanciata dal “Coordinamento” e tutti hanno da subito appoggiato le rivendicazioni dello stesso. Continued…

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Comunicazione, sicurezza e consapevolezza in rete

internet

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