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Benefit prigionieri “Operazione Panico”

GIOVEDI 7 FEBBRAIO
CASA DEL POPOLO
CORSO GARIBALDI 117 GIULIANOVA

Il 31 gennaio 2017 a Firenze, un’operazione repressiva (denominata “operazione Panico”) contro Anarchici, ha portato all’esecuzione di 10 misure cautelari.
I reati contestati a vario titolo a 35 compagni sono: resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, porto di materiale esplodente, danneggiamento e imbrattamento, rapina impropria e altro. 12 compagni su 35 sono anche indiziati di associazione a delinquere. La polizia ha preso anche l’occasione per sgomberare Villa Panico. Attualmente rimangono agli arresti tre compagni: Giova, Ghespe e Paska. I primi due al momento detenuti nel carcere di Firenze e Paska a La Spezia, dove è detenuto in un regime restrittivo ancor più afflittivo, il 14 bis.
A loro va tutta la nostra solidarietà e complicità

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Alla sede della Lega

Da quanto riportato dal candidato leghista a Pescara, tra sabato e domenica, la sua sede elettorale avrebbe raccolto le attenzioni di qualcuno.
Sputi sulle vetrate ed il simbolo della Lega, col nome di Salvini, spaccato e preso a pietrate o bastonate. Oltre che, dice sempre il prode leghista, lasciare due grosse ammaccature sull’insegna in lamiera del comitato elettorale.
Non c’è altro da aggiungere se no che, chi semina vento raccoglie tempesta!

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UNITI E DECISI CONTRO IL RAZZISMO

Posted in antirazzismo.


NON VOTARE. LOTTA!

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A Natale, al carcere di Teramo

Il pomeriggio di Natale dei solidali vanno fuori il carcere di Teramo, come avviene ormai da anni, in questi giorni.
E proprio in questi giorni, non per chissà quale ricorrenza liturgica, ma semplicemente perché sono i periodi dell’anno in cui, di solito, la reclusione per i detenuti si “sente” di più. Maggiore è il senso di separazione con l’esterno e la sofferenza per la detenzione.
La solidarietà, così come le lotte, è soprattutto un questione di costanza. Di starci.
Non una volta o due, quando se ne ha voglia… ma il più volte possibili, conseguenzialmente alle necessità ed ai progetti di lotta.
Cosicché, la costanza della solidarietà ai detenuti nel carcere teramano, negli anni ha fatto in modo che i solidali all’esterno venissero “riconosciuti” dai detenuti. Riconosciuti nel senso del perché i solidali stessero lì ogni volta e per quale motivo.
Anche il giorno di Natale di quest’anno.
Nonostante i molti fogli di via dati ai compagni nell’ultimo periodo, molti dei quali proprio per i presidi solidali fuori il carcere di Teramo.
Per la Repressione di carcere non si deve parlare e la Solidarietà non deve esserci.
Ma si sbagliano! Anche Stavolta…
Infatti nel pomeriggio di Natale, come detto, dei solidali vanno fuori il carcere teramano. Iniziano saluti reciproci ed auguri con i detenuti. Parte subito una battitura, interrotta solamente durante i discorsi che vengono fatti. Da fuori si dice che alcune carceri sono state in mobilitazione, si racconta quel che è successo nel carcere di Trento qualche giorno prima dove, alla morte di un detenuto, è seguita una rivolta.
Dal carcere teramano rinizia la battitura. Da fuori partono i fuochi di artificio.
Ci si fanno repricoci auspici a tenere duro, sia dentro che fuori, chi porta avanti le lotte. Si dice, da fuori, che si deve andar via, prima che arrivano le guardie. I detenuti lo sanno, anche perchè diverse volte hanno assistito agli sbirri che fermavano e poi portavano in questura i compagni. E, durante i fermi, dal carcere alte si alzavano le grida contro le guardie.
Ci si lascia con grida reciproche di libertà e, da dentro, grida di “Grazie fratelli!”
Ed i solidali riescono ad andar via, senza che nessuno venga fermato, tra il rumore di lamiera della battitura del carcere teramano nel giorno di Natale.

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… Ma Conte chi?

Ieri il premier Giuseppe Conte è stato in provincia di Teramo, in diversi istituti tra le persone “meno fortunate” (espressione dei media), per finire in serata alla Piccola Opera Charitas di Giulianova.
Il tutto in perfetta coerenza e conseguenzialità con l’ipocrisia di questi giorni di festa e di questo governo. Che ai poveri, ai migranti, agli ultimi ha dichiarato guerra, ma poi si va a sciacquare la faccia in situazioni come ha fatto ieri il presidente del consiglio.
Un governo razzista, reazionario e repressivo, che tramite la propaganda dell’ipocrisia e della menzogna sta ingannando molti.
Giuseppe Conte è solo una marionetta nelle mani dei due giostrai…
Tant’è che oggi, in giro, si sentiva:
– MA IERI C’ERA CONTE?
– … MA CONTE CHI!?
Sarà (anche) una risata che vi seppellirà

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Presentazione di Mastodon

“Siamo nella situazione in cui parlare di social network significa solo identificare i social network commerciali”, che “hanno acquisito un ruolo preponderante” nella comunicazione online, anche all’interno dei movimenti sociali, i quali “dopo la chiusura di Indymedia non sono stati capaci di proporre una piattaforma finalizzata all’open publishing non commerciale”. Ma “profilazione di massa, gamificazione, manipolazione delle informazioni e impossibilità della gestione dei propri contenuti sono solo gli elementi problematici maggiormente visibili” dell’uso di Facebook, Twitter &c. E allora perché non provare a ribaltare il tavolo?

E’ questa la considerazione che ha mosso “un gruppo di lavoro di hacktivist* e militant” provenienti da “centri sociali, circoli anarchici, esperienze sociali autogestite e hacklab”, alcuni provenienti proprio dall’esperienza di Indymedia, che a partire da un dibattito sviluppatosi “nelle assemblee del Circolo Anarchico C. Berneri di Bologna, dello spazio sociale Xm24, del collettivo HacklabBo e nelle discussioni della mailinglist Hackmeeting” hanno deciso di mettere in funzione un social network libero e autogestito.

Ne parliamo con il collettivo Bida a Giulianova alla Casa del Popolo

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Conferenze Americane

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BAMBINI CARCERATI

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La solidarietà è la nostra arma!

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