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Lettera dal carcere

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera firmata. Per chiunque volesse scriverci può farlo al nostro indirizzo e-mail: laraje@autistici.org; oppure “Associazione Fiore Selvaggio, casella postale n. 22, 64021 Giulianova paese (Te)”

28-02-13

 

Ciao compagni e compagne sono  ***  che vi scrive dal carcere di Velletri. Oramai come ben sapete fui trasferito qui dal carcere di Montacuto (An) per svariati fatti contro le guardie e direzione come sommosse e tentate rivolte, dopo la punizione dell’isolamento ci trasferirono in molti “dividendoci” ognuno in ogni carcere e regione diversa. Ho aspettato parecchio tempo da quando sono qui prima di scrivervi perché sono stato ad ascoltare e notare tutto ciò che mi accadeva attorno, dopo di che ho iniziato a dire la mia parlando dei nostri valori e principi e per migliorare la vita di noi prigionieri in questo schifo di carcere, ma purtroppo ho constatato che nessuno si sente o ha il coraggio di lottare, combattere contro questi abusi e schifezze con la solita scusa: “e ma io lavoro poi mi chiudono …, io sono vicino casa per i colloqui …, poi se mi fanno il rapporto perdo i semestri di liberazione anticipata …” Continued…

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Lanciano – Accoglienza ai fascisti

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Serrande danneggiate e scritte sui muri contro il raduno di Casapound a Lanciano. La pizzeria Arcobaleno in piazza Garibaldi ha ospitato ieri assemblea e festa di tesseramento del fascisti di Casapound. In risposta, nella notte, mani benevole ne hanno imbrattato con scritte di vernice bacheca, serrande e marciapiede.

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San Benedetto del Tronto – Attaccata banca in solidarietà con prigionieri e No Tav inquisiti

http://www.rivieraoggi.it/2013/02/14/160605/danneggiata-la-vetr

fonte: http://informa-azione.info/san_benedetto_del_tronto_attaccata_banca_in_solidariet%C3%A0_con_prigionieri_e_no_tav_inquisiti

riceviamo da mail anonima:

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. LA NOTTE TRA IL 13 E IL 14 FEBBRAIO SPACCATE VETRATE DI BANCA DELL ADRIATICO-GRUPPO BANCA INTESA. LASCIATA RIVENDICAZIONE: “BANCA INTESA COMPLICE DEL TAV NOI COMPLICI DEI NO TAV PROCESSATI E SOLIDALI CON I COMPAGNI RECLUSI. A CERCHIATA”

 

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Tra il grillo parlante e le tensioni sociali

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Le ultime elezioni ci hanno mostrato un paese arrabbiato. Il dato sull’astensionismo ed il successo elettorale del movimento 5 stelle vanno infatti in questa direzione: le persone sono incazzate. Ed ecco che ha preso corpo il cosiddetto voto di protesta. Ma al tempo stesso, oltre che una rabbia diffusa, questa tornata elettorale ci mostra un paese molto confuso. Il “fenomeno” Grillo infatti – per noi proprio di fenomeno trattasi, visto che è un fatto caratteristico del nostro tempo che verrà riassorbito così come è esploso – in sé condensa una eterogeneità sociale accumunata solo dall’insofferenza alla struttura sociale. Se per alcuni gruppuscoli della sinistra ciò che il movimento 5 stelle crea è una buona situazione per riaffermare ed incendiare il conflitto, per noi è tutt’altro. La prima ovvietà sta proprio nell’eterogeneità di tale movimento: un’eterogeneità che dimostra che, per loro, le cause del malessere non sono nella struttura sociale in quanto tale, ma nella sua amministrazione, nei suoi amministratori. E qui entriamo nel nocciolo del discorso. Se fino all’altro ieri la giustizia dei giudici, della legge e della costituzione era diventata il vessillo del cambiamento sociale (progetto finalmente naufragato, come dimostra il fallimento della lista arancione), ora l’onestà è la parola attraverso la quale viene compiuto il discrimine tra buoni e cattivi, è il fine dell’azione politica. Perché, diciamocelo chiaro, al di là di ciò non è che si capisca molto bene i grillini che cazzo vogliono, se non, come detto, una nuova rettitudine nell’amministrazione della cosa pubblica. Continued…

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Selvaggi

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NON VOTARE

Manifesto attaccato sui muri della provincia teramana

NON VOTARE

 

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UN BUON PASSAGGIO. Sul corteo di Teramo contro la repressione

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Il 9 febbraio oltre 2mila persone hanno percorso le strade di Teramo in un corteo contro la repressione. COMPLICI E SOLIDALI era lo striscione d’apertura e faceva riferimento alla giornata del 15 ottobre 2011 a Roma. Complici con chi, in quella giornata, si è ribellato. Solidali con chi, di quella giornata, sta pagando le conseguenze giuridiche. Un corteo che aveva apertamente dichiarato le sue intenzioni, un corteo pacifico ma determinato, e le ha rispettate in pieno. Un corteo che ha dichiarato queste intenzioni perché le riteneva valide in questo momento e che quindi non le considera valide in assoluto. Questo è un passaggio importante, perché riconosce quando è il momento di tirare il fiato e quand’è il momento di attaccare. Sottolineando il fatto che il momento di tirare il fiato serve esclusivamente per raccogliere i cocci, riflettere, ricompattarsi, riattaccare con più veemenza. Solo in quest’ottica un corteo pacifico assume valore. Solo inserito in un discorso di lotta più ampio che, proprio nella sua ampiezza, prevede diversi momenti. Ciò detto, riteniamo il corteo di Teramo un buon passaggio se inserito in tali propositi. Ed in tali propositi è, a detta di gran parte dei partecipanti, inserito. Quindi un buon passaggio. Continued…

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Innocente

imageIl primo febbraio il giudice ha chiuso per sempre il caso Castrogno. L’inchiesta sul pestaggio di un recluso e sull’audio shock con la frase «un detenuto non si massacra in sezione, si massacra sotto» è stata archiviata dal gip Giovanni de Rensis che ha respinto la seconda opposizione presentata dal detenuto che accusava di essere stato pestato in carcere. Nell’inchiesta erano indagati l’ex comandante Giuseppe Luzi (nella foto) e quattro agenti di polizia: Donatello Pilotti, Giampiero Cordoni, Roberto Cerquitelli e Augusto Viva (difesi dagli avvocati Nicola De Cesare, Raffaella Orlando, Filomena Gramenzi, Renzo Di Sabatino, Carla Vicini, Antonio Valentini). Quella arrivata a de Rensis era la seconda richiesta di archiviazione. La prima era stata respinta dal gip Marina Tommolini (ora in servizio alla Corte d’appello di Ancona) che aveva disposto ulteriori indagini al pm Irene Scordamaglia . Il detenuto ha sempre sostenuto di essere stato picchiato da alcuni agenti di polizia penitenziaria di Castrogno come atto di ritorsione per una sua resistenza nei confronti di un agente.Va detto inoltre che il detenuto finì a processo (poi assolto) con l’accusa di lesioni e resistenza ad un agente di polizia penitenziaria. L’ex comandante, subito dopo l’esplosione del caso, aveva ammesso che era sua la voce che si sentiva nel colloquio shock registrato sul cd. E lui che diceva: «Il detenuto non si massacra in sezione, si massacra sotto. Abbiamo rischiato una rivolta perchè il negro ha visto tutto». Quel testimone era Uzoma Emeka, detenuto nigeriano morto in carcere un mese dopo i fatti, stroncato da un tumore al cervello non diagnosticato. Qualche giorno dopo la notizia tre compagni furono denunciati per delle scritte in città contro sbirri e politici. Sbirri che oggi sono dichiarati innocenti dalla giustizia statale e, soprattutto, ancora una volta non hanno trovato alcuna opposizione.

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Campagna elettorale

Antonio Iannamorelli, capogruppo del Pd al comune di Sulmona, lamenta che la sua sede elettorale è stata imbrattata dalla scritta “ASSASSINI” e da scritte anarchiche.

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Un uomo

imageCAUR7IG0«Chiedo solo due giorni di libertà, per andare a Roma, a finire la mia azione contro l’ingiustizia sociale». Così avrebbe detto ai carabinieri l’uomo arrestato ieri in un casolare di campagna nel pescarese. Era braccato ormai da giorni, una decina, da quando aveva incendiato l’auto dei vicini e messo una bomba fatta da bombole di gas ed un congegno a tempo nell’abitazione vuota della sorella in ristrutturazione. Il primo gesto per dissapori personali, il secondo, forse, solo dimostrativo per attirare l’attenzione. E così, in successione, nei giorni seguenti viene incendiata un’auto fuori il tribunale di Chieti e viene incendiata una struttura, di un noto sciacallo locale (il patron delle cliniche private e non solo abruzzesi, Angelini), ormai chiusa, che era stata adibita a casa famiglia.

L’ hanno arrestato ieri dicevamo. I mezzi d’informazione dicono che avrebbe voluto compiere azioni contro le carceri ed i treni, bloccando la circolazione. «Non volevo fare del male a nessuno» ha ribadito più volte l’uomo ai carabinieri, senza con questo mostrare alcun segnale di pentimento, anzi…

Nei suoi video diceva anche: “La giustizia non può pretendere giustizia se essa stessa è ingiusta”.

Noi non siamo andati a scovare nell’ intimo di quest’uomo come molti sciacalli adesso stanno facendo. Noi, non lo faremo mai. Lasciamo che chiunque si faccia un’idea da un video di questi giorni. Un video consegnato ad un emittente locale da lui stesso, da un uomo braccato, da un uomo in rivolta.

    

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