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Condanne 15 ottobre. Solidarietà ed alcune riflessioni.

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Il 7 gennaio cinque ragazzi del teramano sono stati condannati in primo grado a sei anni di reclusione più 60mila euro di risarcimento, per gli scontri di Roma a piazza San Giovanni del 15 ottobre del 2011. Ovviamente il primo impulso che ci è venuto è stato quello solidale, quello di esprimere solidarietà ai ragazzi condannati. È evidente che la volontà dello Stato è stata quella di condannare un capro espiatorio di quella giornata di rivolta. È altrettanto evidente che gli scontri di piazza San Giovanni sono avvenuti perché la polizia ha, in qualche modo, risposto agli attacchi che stavano avvenendo o erano avvenuti nelle vie prossime alla piazza. Assodato quindi che sia lo Stato che la polizia svolgono il loro ruolo di nemici dichiarati, in ogni caso, degli sfruttati, non ci resta che pensare come poter affrontare situazioni che ci vedono sotto il torchio, come nel caso di un processo. Continued…

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Capodanno al carcere

Alcuni solidali sono andati a fare un breve saluto la notte di capodanno sotto il carcere di Teramo a Castrogno. Petardoni, torce, fuochi d’artificio e grida di libertà hanno animato per qualche istante la serata di reclusione di centinaia di individui.

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Ascoli – Danneggiata bacheca casapound

Nella notte di capodanno, mani benevole hanno danneggiato gravemente la bacheca di CasaPound, che si trova all’angolo tra via Cino Del Duca e Piazza Del Popolo, nei pressi del Caffè Ferretti, in pieno centro storico, rendendola inservibile.  I fasci lamentano che negli ultimi anni hanno subito diverse azioni ed atti intimidatori. La loro bacheca infatti è stata danneggiata gravemente per tre volte negli ultimi due anni, resa inservibile con silicone e colla sulla serratura almeno altrettante e imbrattata da vernice spray un numero di volte ormai inconteggiabile. Stessa sorte è toccata alla porta della loro sede, bersaglio di una bomba-carta a poche ore dall’apertura, mentre durante l’estate scorsa l’automobile del loro coordinatore regionale è stata graffiata con dei chiodi e ne è stato sradicato lo specchietto retrovisore.

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Protesta Davanti ai libertari del presente e del futuro sulle capitolazioni del 1937

Io sono uno di coloro che furono liberati da San Miguel de los Reyes, sinistra galera costruita dalla monarchia per seppellire gli uomini che, per non essere codardi, non si sono mai sottomessi alle infami leggi dettate dai poteri contro gli oppressi. Mi portarono là, come tanti altri, per aver lavato un’offesa, per essermi ribellato contro le umiliazioni di cui un paese intero era vittima, cioè per aver ucciso un prepotente.

Ero giovane, e sono giovane ora, poiché entrai in galera a ventitré anni e ne sono uscito, perché i compagni anarchici ne aprirono le porte, quando ne avevo trentaquattro. Undici anni sottoposto al tormento di non essere uomo, di essere una cosa, di essere un numero! Continued…

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Il salotto

Il 27 dicembre il Comune di Vasto organizza la commemorazione, con tanto di lapide commemorativa in centro città e presentazione di un libro in suo onore, di un suo “illustre” concittadino: Antonio Cieri. Antonio Cieri (sotto in una foto) è stato un compagno anarchico sempre in prima fila ed alla testa delle rivolte, delle insurrezioni e delle resistenze che hanno animato diverse parti d’Europa a cavallo tra gli anni venti e gli anni trenta del novecento. Lo ritroviamo infatti nella rivolta di Ancona del 1920 e nella difesa di Parma del 1922 dall’attacco dei fascisti. Esiliato in Francia continuò a collaborare alla pubblicazione di riviste anarchiche. Andò in Spagna a combattere per la causa della rivoluzione spagnola e fu a capo della squadra dei bomberos, da lui appositamente addestrata per l’assalto. Faceva parte della colonna Ascaso che, in seguito alla militarizzazione delle milizie imposta dai stalinisti, rimase formata da soli anarchici che non accettarono il dogma sovietico. A quel punto, per un breve periodo purtroppo, Antonio Cieri fu a capo della colonna Ascaso; per un breve periodo perchè cadde in combattimento, in circostanze non molto chiare (come successe poi in seguito a molti anarchici ammazzati dagli stalinisti) il 7 o 8 aprile del 1937, a neanche 39 anni. Continued…

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Imbrattata sede de La Destra prima dell’apertura

Escrementi sono stati lasciati a poche ore dall’inaugurazione davanti alle porte d’ingresso e sulle vetrate della sede de La Destra di Alba Adriatica. E’ stata questa l’accoglienza che degli ignoti hanno riservano a queste merde, esprimendo, molto probabilmente, un pensiero comune a molti.

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Terza posizione e dintorni

Da alcuni anni in provincia di Teramo è attiva un’associazione che si ispira e propaganda, con le varie velature, tematiche connesse al nazionalsocialismo e alla terza posizione, ovvero il superamento della dicotomia politica destra-sinistra, per una propria legittimazione in chiave, dicono, antimondialista ed anticapitalista. Non approfondiamo l’argomento perché, al momento, non merita un approfondimento. Non specifichiamo neanche i nomi e cognomi dei soggetti che appartengono a questa associazione, perché, per il momento, non è importante. Non sottolineiamo neanche i legami che questa associazione ha con altre associazioni simili in Abruzzo e nelle Marche. I legami che questa associazione ha con partiti dell’estrema destra e con altre merde fasciste e naziste. Non rimarchiamo neanche la legittimità che vanno conquistando a livello territoriale, facendo iniziative, appoggiate e patrocinate dal comune, con esponenti anche del centro-sinistra; ultimo, in ordine di tempo, un candidato sindaco al comune di Teramo per il centro sinistra in un paio di legislature fa. Non lo facciamo perché non vogliamo porre l’accento sulla semplice contro informazione. Un po’ tutti in zona sanno chi sono e non serve, almeno per il momento, mettere in bella mostra una simile pattumiera. Sarà per questo infatti che hanno un miserabile seguito, nonostante la costanza di iniziative. Sarà perché, di siffatta pattumiera, si sente la puzza anche quando essa organizza iniziative contro gli omicidi di stato, contro la massoneria o contro le banche. In poche parole: si stanno legittimando, ma non se li caca nessuno. Questo però non vuol dire che un simile schifo è sopportabile. Non vuol dire che questa discarica può essere tollerata. Tutt’altro. Nel tempo infatti compagni di azione antifascista ne hanno bloccato, per un breve periodo, le iniziative. Ancora prima qualche anonimo gli era andato a dire quel che pensava al riguardo, come abbiamo potuto leggere in questa notizia . E ci riempie il cuore di gioia venire a sapere che anche la loro ultima iniziativa è stata, in qualche modo, disturbata, con dei volantini (riportati in fondo) che hanno tappezzato i giorni prima il paese. Ci riempie il cuore venire a sapere che, nonostante tutto, ci sono ancora uomini e donne che hanno una dignità per andare a dire a queste merde che non devono esistere. Per il momento, questo ci sembrava importante. Perché una puzza, vuoi o non vuoi, molti la sentono. Non tutti però si prendono la briga di andare a vedere dove si trova per fare in modo di  non doverla più sentire. E questo ci sembrava importante raccontare, per farlo sapere, per farlo rifare.

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Presidio davanti il ministero di grazia e giustizia

DA ROMA A TOLMEZZO

PERCHE’ NESSUNO E’ SOLO – PERCHE’ NESSUNA E’ SOLA

Da alcuni mesi, attraverso numerose corrispondenze e la determinazione
dei detenuti del carcere di Tolmezzo (Udine) siamo a conoscenza delle
infamie praticate abitualmente in quelle mura da parte dei carcerieri.

I prigionieri che si sono più esposti, chiedendo di far circolare
all’esterno le notizie dei continui pestaggi delle “squadrette
speciali”, dell’isolamento punitivo, delle aggressioni e le minacce
fisiche e psicologiche da parte del brigadiere di turno, hanno subito la
rappresaglia della Direzione del carcere. Continued…

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Tanti auguri

Un manifesto di qualche anno fa, sempre attuale

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Dietro l’angolo

E così le premesse del paventato, da una parte, augurato, da un’altra, autunno caldo, non hanno mantenuto le aspettative. E di ragioni ve n’erano e ve ne sono a bizzeffe per turbare la quiete della pace sociale, solo che, salvo sporadiche situazioni, queste ragioni non hanno trovato espressione conflittuale. Un peccato, certo, ma non disperiamo. Continued…

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