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Chi lotta non è mai solo

carc teIl giorno prima del presidio fuori le mura del carcere di Lanciano, alcuni solidali vanno a salutare i detenuti del carcere di Teramo, anche loro in mobilitazione da qualche giorno. Fuochi d’artificio e torce illuminano la serata e lo scoppio di diversi petardoni riscaldano gli animi dei detenuti. Dalle finestre del carcere si alzano grida di libertà e di ringraziamento, e qualcuno, da dentro, dice anche che lo sciopero al momento è sospeso. Tra le voci che escono dalle sbarre si riconoscono chiaramente voci amiche. Il carcere, purtroppo, entra sempre più a far parte delle vite di tutti noi, dei nostri conoscenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli. Lo sappiamo, così come i detenuti sanno che fuori c’è chi li sostiene nelle loro lotte. L’indirizzo a cui possono scrivere, ormai, non serve ripeterlo e, quando durante la serata da fuori qualcuno lo urla, da dentro lo sanno a memoria. La lotta è un discorso ed una pratica quotidiana, che va costruita intessendo rapporti di fiducia e reciprocità. Con il collante della solidarietà, che in questa occasione, come in molte altre d’altronde, ha ribadito ai detenuti che chi lotta non è mai solo.

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