Vi avevamo già parlato l’altro giorno della spasmodica ricerca da parte delle guardie dei compagni per notificargli denunce, ed avevamo detto che avremmo scritto altro, quando il quadro sarebbe stato un po’ più chiaro.
Senza, d’altro canto, allungarla più di tanto.
L’altro giorno vi avevamo parlato delle denunce contro dei compagni per l’azione contro il banchetto della Lega a Giulianova.
Le altre denunce che sono arrivate riguardano, invece, il corteo che fu fatto, sempre a Giulianova, dopo l’incendio del Campetto Occupato, ed il presidio di solidarietà a Paska ed a tutti i detenuti, fuori il carcere di Teramo lo scorso 25 aprile.
Per il corteo i compagni sono stati denunciati per varie questioni: chi per le scritte sui muri, chi per l’accensione di “bombe carta” ed altri oggetti pirotecnici che avrebbero causato piccoli danneggiamenti e chi in quanto “responsabile” della situazione, secondo la procura… come se esistesse un singolo responsabile e non fossero tutti e tutte responsabili di quella giornata….
Ma nell’ottusità schematica del potere certi ragionamenti non possono trovare, ovviamente, spazio.
Queste denunce, per giunta, erano già state ampiamente annunciate dai giornali locali, a conferma che giornalisti e questura vanno a braccetto. E, per quel corteo, già erano stati dispensati diversi fogli di via contro compagni dal comune di Giulianova.
Passando invece al presidio al carcere, qui i denunciati sono una ventina: per invasioni di terreni, parole contro gli sbirri e critiche all’istituzione carceraria, anche qui accensione di petardi e fumogeni e, udite udite, “adunata sediziosa”. Ed anche per il presidio, a suo tempo, erano arrivati molti fogli di via dal comune di Teramo.
Cosa dire ancora?
Sulle denunce ben poco. Importante che si sappia, ma senza allungarla per non essere tedianti.
L’unica cosa che forse, al riguardo, si può sottolineare è che contro il carcere non si può alzare alcuna voce di critica, discordante, di attacco. Ogni volta che si è fatto un presidio di solidarietà fuori Castrogno (il carcere teramano) sono piovute denunce e fogli di via. E si può rimarcare che, proprio in questi giorni in cui gli sbirri si affannavo a rincorrere i compagni per notificargli le denunce, nel carcere teramano vi era un nuovo tentativo di suicidio, da parte di una detenuta.
Però di carcere non si può parlare, coi detenuti non si può solidarizzare ed il carcere non si può criticare.
Se non nelle forme e nei modi che loro stessi, i carcerieri ed i controllori, stabiliscono…
Ed a queste condizioni quindi, si può essere ben certi che valga sempre la pena lottare ed alzare la voce contro il silenzio che vorrebbero imporre, per compiere i loro piani di violenza e sottomissione.
BREVI LOCALI
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