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L’onore ed il prestigio

RIVOLTA DI DETENUTI DEL CARCERE DI SAN VITTORE, DETENUTI SUL TETTO DEL CARCERE ANNO 1969 p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Un compagno è stato denunciato, perché nel corso di un presidio fuori le mura del carcere di Lanciano, secondo i controllori, proferiva parole che offendevano “l’onore ed il prestigio” del corpo della polizia penitenziaria. Poco importa se quelle frasi, riportate qui sotto, siano state dette da un singolo compagno o da più persone presenti al presidio, quel che importa è che tramite i presidi che furono fatti in quei mesi, la voce e le proteste dei detenuti uscirono fuori le mura del carcere lancianese. Ci ricordiamo infatti l’attenzione che suscitò la protesta dei detenuti ed arrivò alle orecchie dei più, e ciò grazie ai presidi di solidarietà, alla corrispondenza ed al sostegno che in quei giorni (ma anche prima ed anche dopo) i solidali diedero loro. Qui potete leggere alcune lettere giunte in quei giorni (cartolina; lettera; un’altra risposta dal carcere; un’altra lettera). Con buona pace di chi cercò di cavalcare quella protesta che ebbe voce, lo ripetiamo, solo perché qualcuno appoggiò le rivendicazioni dei carcerati, i quali parlarono della loro mobilitazione attraverso lettere spedite ai solidali.
Per questo oggi, leggere ad esempio: “le guardie quelle bastarde non vi fanno arrivare le lettere” o “lo sappiDSC00379amo che le guardie lì dentro vi cacano il cazzo se ci rispondete“, ci fa sorridere. Perché sappiamo che è verità!
Perché sappiamo che non c’è nessun onore e nessun prestigio nel fare il secondino!
E se qualcuno o qualcuna ha detto quelle frasi, ha detto solamente la verità!
E con queste verità, con la costante corrispondenza e con la presenza solidale di quei giorni, son stati scaldati i cuori dei reclusi, che han potuto far sentire la loro voce fuori dalle celle dove sono segregati.

 

Posted in anticarceraria.