Skip to content


Ad ognuno il suo…

Torniamo per un istante sull’attacco contro il gazebo della Lega, che è avvenuto in piazza a Giulianova qualche giorno fa. E ci torniamo perché, durante tutta la scorsa settimana, i giornali ed i media locali ci hanno fracassato i maroni e ci hanno impietosito fino al rigurgito, con condanne del gesto e solidarietà agli aggrediti. Da parte di tutti gli schieramenti politici, compreso il Pd, ovviamente, e compreso anche chi dice di essere a sinistra del Pd, come il comunicato redatto dal sindaco di Giulianova, con farneticanti giudizi sulla violenza.
Ora, come detto più volte, noi non dobbiamo difendere nessuno nè parlare a nome di qualcuno, però ci sembra alquanto curioso, fuorviante ed assurdo paragonare la “violenza” di due volantini andati in aria ad un gazebo, con la violenza, quella vera, di chi lascia morire donne, uomini e bambini in mare, in un deserto o in un lager. Ci sembra, che la vera violenza sia quella di chi sta sbattendo migliaia di persone fuori dalle case, di chi sta fomentando l’odio tra gli ultimi ed incitando e difendendo le barbarie che avanzano. Ci sembra che la vera violenza sia la guerra tra gli ultimi, tra i poveri, che lorsignori stanno costruendo.
Ma si sa, ognuno difende ciò che sente o reputa più affine, e se la politica tutta ed i giornali hanno sprecato fiumi d’inchiostro e di parole, ci fa ben capire da che parte stanno.
In giro per la provincia invece, per le strade, son iniziate a comparire scritte contro la Lega, anche in relazione all’attacco al gazebo. Perché non è vero che son stati tutti solidali con i leghisti. In molti e molte son stati solidali con chi, quel gazebo, l’ha attaccato. E dobbiamo dirlo con forza, convinzione e senza paura.
Perché se i giornali hanno raccontato la stessa filastrocca per una settimana, la realtà non è come la raccontano, anche perché chi ha attaccato il gazebo leghista ha raccolto molto consenso.
E le strade e le persone in giro lo dicono. Non dei putridi giornali.
Ad ognuno il suo…

Posted in antifascismo, antirazzismo.


Hanno fatto bene!

Apprendiamo dai media che l’altra sera a Giulianova è stato attaccato un gazebo della Lega, che raccoglieva firme in difesa del proprio leader per la vicenda della nave Diciotti. A detta dei giornali un gruppo di persone sarebbe arrivato all’improvviso ed avrebbe ribaltato tutto, tavoli, gazebo e supporti dei manifesti, e mandato all’aria tutto il materiale utile per la propaganda leghista.
Avendo appreso la notizia dai giornali, per farci un’idea, abbiamo dato uno sguardo in rete per capire l’accaduto. E, tra i vari social e social media, oltre tutta una serie di giulivi insulti agli anarchici, tipo “galera a vita”, “manganellate sui denti”, “bruciamo il campetto occupato con loro dentro”, ci siam resi conto che la ricostruzione fatta dai giornali (che non riportiamo per decenza – chi vuole li trova in rete), non era per niente veritiera. D’altronde si sa, i giornalisti scrivono sotto dettatura della Questura, stavolta anche sotto dettatura dei fascio-leghisti. In rete, quindi, abbiam visto foto con aitanti giovanotti al gazebo leghista (dieci, quindici), alcuni dei quali nei vari commenti dicevano di essere stati presenti all’aggressione.
Questo minimo sforzo, di capire la situazione, l’avrebbero potuto fare anche i giornalisti, ma evidentemente poi, il compitino non sarebbe stato consono a quello per cui stanno sul libro paga. Con tutt’altra pervicacia, invece, costoro (gli scribacchini), si adoperano nel mettere nomi di compagni sui giornali e, anche in questo caso, nel nominare anarchici o il Campetto Occupato, in merito all’attacco al gazebo leghista.
Quando, invece, non vi è alcuna certezza di chi sia stato a fare questa azione.
Ciò detto, come già ribadito per il sabotaggio della sede cinque stelle, teniamo a precisare che questo blog non parla a nome di nessuno, né rappresenta alcuno. È, solamente ed esclusivamente, il semplice punto di vista di chi ci scrive.
Ed in merito all’attacco contro il banchetto leghista, chi scrive su questo blog, può esprimere solo due semplici concetti: che non interessa chi sia stato a compiere l’azione, perché, può esser stato chiunque ha un minimo di risentimento per le politiche razziste, fasciste, discriminatorie (anche nei confronti di noi del sud… per chi ha un po’ di memoria) che la Lega sta portando avanti.
E, che i ragazzi che hanno fatto quell’azione, chiunque essi siano, hanno fatto bene!
Hanno fatto bene, per l’azione in sé, e per tutto quel che significa: che gli oppressori sono lì, possono essere attaccati, che non tutto deve e può rimanere così immutabile, alla mercè della sottomissione.
A quei ragazzi di buon cuore, che hanno attaccato il banchetto della Lega, ci sentiamo anche di dire grazie!
Perché ci hanno mostrato, a tutti e tutte, che la miseria umana dei nostri tempi non è inevitabile e che chiunque, con un minimo di volontà, può far qualcosa per impedirla.

Posted in antifascismo, antirazzismo, azione diretta.


Non è finita!

NON E’ FINITA!
Il 13 settembre 2018 avrà inizio la fase di appello del processo per la giornata di lotta del 15 ottobre 2011 a Roma. A Genova nel 2001, come il 15 ottobre 2011 a Roma, eravamo in tanti e tante per le strade a esprimere la rabbia e il desiderio di non abbassare la testa.
Dalle 18:00
Assemblea e dibattito con alcuni/e compagni/e della
“Rete Evasioni” ed alcuni imputati
Alle 21:00
Concerto con Gianluca Lalli
BENEFIT “CASSA DI SOLIDARIETÀ LA LIMA”
 
7 SETTEMBRE CAMPETTO OCCUPATO – GIULIANOVA

Posted in Campetto Occupato, repressione.


Nessuna repressione fermerà la solidarietà!

Nonostante la Questura teramana, stia cercando in tutti i modi di bloccare la solidarietà, con denunce e fogli di via, per ogni presidio effettuato fuori il carcere di Castrogno, in una di queste serate di agosto è stato portato un saluto a Paska ed ai detenuti del carcere teramano.
Non è un caso che gli ultimi fogli di via siano arrivati proprio a ridosso del ferragosto, quasi a voler impedire che si svolgesse un presidio in quella giornata, come avviene da diversi anni. Ed infatti, il giorno di ferragosto, le guardie tutte erano schierate in buon numero, in borghese ed in divisa, fuori il carcere.
Ma, chissà chi, anche stavolta glie l’ha fatta sotto al naso. E così, mentre i tutori dell’ordine passavano un intero pomeriggio a presidiare il carcere, nell’attesa spasmodica di acciuffare qualcuno, qualche solidale ha scelto una di queste sere di agosto per salutare i detenuti.
Grida, fuochi d’artificio, urla di libertà, saluti reciproci, inviti a non mollare per un po’ hanno rianimato l’atmosfera fuori quel posto spettrale. E l’affermazione che “nessuno verrà lasciato solo!” è una promessa, oltre che un impegno.
Nessuno, per tale saluto solidale, è stato fermato, perché, alla fin fine, quel che ci differenzia principalmente dal potere (e dai suoi servitori), è il fatto di non avere padroni e di poter essere imprevedibili. E in questi tempi di controllo e repressione asfissiante, l’imprevedibilità, oltre l’impegno, la fantasia e l’intelligenza, può essere ciò che ci può permettere di poter portare avanti le lotte.

Posted in anticarceraria.


Assemblea antirazzista

DOMENICA 26 AGOSTO ALLE 18:00
AL CAMPETTO OCCUPATO
In tutta Italia ed anche nei nostri territori si moltiplicano politiche razziste ed aggressioni di stampo fascista. Da oltre un anno, sul nostro territorio abbiamo creato un Fronte Antifascista e Antirazzista per rispondere a questa deriva reazionaria.
Organizzando dibattiti, assemblee, presidi. Partecipando a mobilitazioni e manifestazioni.
Per questo, riproponiamo tale assemblea pubblica: per continuare ad organizzare iniziative
(tra cui il prossimo anniversario della Battaglia partigiana di Bosco Martese) e resistenza al razzismo che avanza.

Posted in antifascismo, antirazzismo, Campetto Occupato.


Tanto per cambiare…

In seguito alla giornata di luglio, fuori il Tribunale di Teramo, ad un compagno, oltre la denuncia, è arrivato anche il foglio di via. Di quella giornata di assurde violenze poliziesche (assurde per come si son sviluppate, ma alla fin fine con ben poco da stupirsi conoscendo le carogne sbirresche…) vi avevamo già parlato.
Al racconto si deve aggiungere questa nuova misura della Questura teramana che si somma alla dozzina arrivata negli ultimi mesi.
Un altro foglio di via dunque, tanto per cambiare, e stavolta con le motivazioni addotte contro il compagno, oltre per quella giornata, per il fatto di aver partecipato ad un presidio fuori il carcere teramano in solidarietà ai detenuti.
Insomma, vedendo come la Questura si sta muovendo, da sempre, ma in particolare negli ultimi mesi, sembra proprio che la Repressione, in generale, come in situazioni territoriali, sia in una fase di forte attacco. Con la volontà di strocare sul nascere ogni forma di protesta o voce contraria.
Sta a noi, tutti e tutte, fare in modo che i loro piani non si realizzino e che vadano in malora.
Loro e la loro schifosissima repressione.

Posted in repressione.


Proiezione documentario Ex-Cim

Posted in Campetto Occupato.


Dibattito No Snam

Posted in Campetto Occupato, nocività.


Ancora fogli di via da Teramo

In questi giorni stanno arrivando altri fogli di via da Teramo, per il presidio dello scorso 25 aprile fuori il carcere, in solidarietà con Paska e con tutti i detenuti.
Al momento non sappiamo quanti fogli di via, la Questura sta notificando, visti i diversi tempi delle notifiche. Ma sta di fatto che questi fogli di via si vanno ad aggiungere a quelli notificati ai compagni per il presidio di ferragosto dello scorso anno da Teramo, e quelli notificati per il corteo dello scorso autunno per il Campetto Occupato, da Giulianova. Solo in provincia di Teramo, per quel che ci riguarda.
Le motivazioni, per questi ultimi fogli di via, sono sempre le stesse: essersi messi in un luogo da dove i detenuti avrebbero visto e sentito i solidali e, udite udite, “aver espresso dissenso verso il sistema carcerario”.
In poche parole contro il carcere non si deve parlare ed i detenuti non devono vedere nè sentire solidarietà. E’ tale il diktat della Questura, pena la repressione, con fogli di via ed altre diavolerie.
Se la repressione si fa sempre più diretta e non “ha bisogno” neanche di ammantarsi di qualche giustificazione, seppur retorica, agli occhi dei più, tocca ragionare come affrontarla e come muoversi.
Al riguardo, i due estremi per cui, da una parte “della repressione non ce ne frega un cazzo e bisogna attaccare” e dall’altro “forzare le situazioni è ovvio che porti repressione” ed il conseguente immobilismo, in realtà svelano una miriade di possibiltà entro cui potersi muovere.
Ancora.
E di ciò tocca ragionare, necessariamente.

Posted in repressione.


Dentro e fuori il Tribunale di Teramo

Venerdì, come vi avevamo già detto, vi era un’altra udienza del processo che vede coinvolti due compagni per la contestazione alla banda della Polizia, a Giulianova, un paio di anni fa.
La parte più importante di questa udienza era che potevamo rivedere e riabbracciare il nostro compagno e fratello Paska.
Ma intorno alle 10, all’ingresso del Tribunale di Teramo, alcuni compagni (oltre una ventina) intenti ad entrare per assistere all’udienza, vengono fermati da un nutrito schieramento di sbirri: inizialmente con la scusante dell’indecorosità del vestiario (pantaloncini corti) e successivamente, dopo un rapido cambio d’abiti, con non meglio definiti motivi di ordine pubblico.
Uno dei compagni (imputato con Paska) riesce ad entrare solo grazie alle pressioni del proprio avvocato. In udienza testimoniano un paio di digos, interrotti un paio di volte dai compagni, per le menzogne che gli ispettori andavano pronunciando. Poi è la volta di un carabiniere ed una giornalista. Il tutto secondo un copione già scritto, pieno di contraddizioni, esagerazioni sbirresche e menzogne.
Nel frattempo, all’esterno del Tribunale, nonostante i ridicoli divieti, il gruppo di solidali decide comunque di esprimere complicità e solidarietà ai propri compagni, organizzandosi spontaneamente in un presidio. O almeno provandoci. Infatti, proprio nel momento in cui l’assembramento si posiziona nella stradina adiacente al tribunale, parte una prima carica dei poliziotti.
Dal momento di questa prima carica in poi, l’atteggiamento dell’esaltata sbirraglia, diventa imprevedibile: gli sbirri iniziano a muoversi in maniera disordinata, sono sparsi ovunque, sono in mezzo e fuori il gruppo di compagni, volano sputi, insulti, manganellate, rincorrono e buttano a terra compagni. Alcuni sbirri, particolarmente esaltati dal ruolo di potente picchiatore, vengono paradossalmente frenati da altri celerini. Nel parapiglia, un compagno che indietreggiava sotto la minaccia del manganello, viene colto di sorpresa da uno sbirro che furbamente lo prende alle spalle e lo fa accerchiare dagli altri poliziotti, rendendo agli altri compagni difficile riprenderselo. Il compagno viene dunque caricato in volante e portato in questura.
Di quel che sta accadendo all’esterno del Tribunale, giunge notizia anche ai compagni in udienza. E, alle dichiarazioni spontanee lette da Paska in aula (a nome di ambedue gli imputati), si aggiungono le dichiarazioni che quel che sta accadendo all’esterno è la riprova che gli sbirri sono solo degli assassini e la responsabilità della giornata è tutta ascrivibile a chi ha gestito la situazione.
Al riguardo tocca dire un paio di cose: mai, al Tribunale di Teramo, anche per processi per reati più gravi (da un punto di vista giudiziario) si era arrivati a questo livello. Le considerazioni al riguardo possono essere diverse: il reato per cui i compagni erano processati, o il reato per cui Paska è recluso, possono aver fatto in modo, da parte degli sbirri, di prendere particolarmente “a cuore” (per usare un eufemismo) la questione. La presenza di un vice-questure aggiunto, come dirigente di piazza, raramente visto in tali occasioni (perlomeno in contesti territoriali), è potuta, dunque, servire all’uopo. Sta di fatto, che è un clima che, per la repressione e la reazione, ha il vento in poppa… ed anche gli sbirri si sentono sempre più legittimati a compiere nefandezze, consci di un clima di impunità politica e non solo, nei loro confronti.
Le considerazioni al riguardo possono essere diverse, partendo da quel che è avvenuto l’altro giorno (senza alcuna velleità vittimistica, ma solo con la descrizione dei fatti), la cui narrazione è stata traviata fin da subito dai mezzi d’informazione, per cui la velina questurina era già pronta e parlava, addirittura, di tre, fantomatici, agenti feriti…
Sta di fatto che, dopo una mezzoretta, i compagni riescono a salutare Paska che usciva col furgone della penitenziaria. Gli sbirri, anche in questa occasione, ancora fomentati dagli scontri, tornano in tenuta anti-sommossa, ma ne usciranno insoddisfatti tanto da ripartire mandando a fanculo i compagni dalla camionetta, come dei bambini capricciosi.
Nel frattempo, come detto, un compagno era stato portato in Questura, dove i solidali si dirigono dopo aver salutato Paska.
Il compagno verrà poi rilasciato solo diverse ore dopo, e dopo che gli viene notificato per giunta un’inspiegabile ed assurda denuncia per “Resistenza a pubblico ufficiale”.
Questo il racconto di venerdì scorso dentro e fuori il Tribunale di Teramo, che certo delle domande ce le lascia, vista la situazione, in generale e sul come muoversi le prossime volte, non solo in questi contesti. Ma ci lascia soprattutto la certezza, raccontataci dal compagno che ha potuto assistere all’udienza, che Paska è in ottima forma e saluta tutti e, in fondo in fondo, è la cosa principale e che maggiormente ci rincuora di tutta questa giornata.

Posted in repressione.